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Digital gardening – Come potare la casella postale

domenica, Novembre 27th, 2022

[English version below]

Digital Gardening – Come potare la casella postale

ossia qualche suggerimento di buone pratiche per la gestione della vostra pianta di posta elettronica.

Come un albero va potato regolarmente per avere una crescita più armoniosa così la vostra casella postale ha bisogno ogni tanto di qualche cura per evitare che diventi simile a un disordinato ammasso di rovi, in particolare se ricevete decine di messaggi al giorno.

Sappiamo che alcuni alberi è meglio non potarli, e ci sono correnti di pensiero che sostengono che la natura deve fare il suo corso e crescere libera, ma se la vostra mailbox cresce indefinitivamente, non diventa una maestosa sequoia, perché non è naturale, è una protoforma di vita basata sul silicio che consuma energia, è una pianta che se cresce troppo fa ombra alle altre piantine del bosco di A/I.

Come sapere quanto è grosso il proprio albero postale ?
Nel vostro pannello utente è riportata la dimensione totale della vostra casella di posta, il numero si aggiorna ogni 24 ore, non in tempo reale.
Sopra i 2Gb di spazio occupato mandiamo degli avvisi per intervenire, e comunque prevenire è meglio che curare, quindi magari vi può essere utile sapere come evitare di arrivare a quella situazione.

E quindi, come e quando si pota una casella postale ?
la stagione della potatura della casella postale non è importante, si può potare in qualsiasi periodo dell’anno,
c’è chi preferisce farlo giornalmente o settimanalmente e chi lo fa durante le feste di natale, importante però è trovare un modo che non sia troppo faticoso per voi e che magari sia il più possibile automatizzato.

Per la potatura giornaliera il consiglio è di eliminare subito i germogli dei messaggi inutili, tutte quelle mail che non contengono nessuna informazione di valore, fuffa che magari riceviamo e neanche leggiamo fino in fondo, spam che sfugge all’antispam, etc, tutta questa roba si può bruciare istantaneamente nel cestino (e tranquille, bruciare i messaggi non genera CO2, semmai il contrario).

Un’altra cosa che si può fare è di dividere i messaggi in cartelle dedicate in base al mittente o all’argomento sfruttando i filtri della webmail (https://www.autistici.org/docs/mail/sieve), cosa che poi renderà più semplice gestire le pulizie successive.

Poi come misura preventiva per evitare che si sviluppino muffe e funghi dentro la vostra casella postale, può essere utile disiscriversi dalle newsletter di spam o dalle liste che non seguite più, in modo da limitare la spazzatura in arrivo, o filtrare i messaggi indesiderati e chiaramente identificabili, mandandoli direttamente nel cestino.

Per la potatura stagionale invece ci sono diverse opzioni, tutto dipende da che tipo di albero di posta avete, da quanto cresce velocemente etc.

Se usate solo la webmail o lo smartphone per leggere la posta è probabile che siate dei pessimi giardinieri.
Chi usa questi strumenti tende a lasciar crescere la casella postale e a quel punto vi ritroverete con un albero enorme che non si può più potare con le cesoie, vi serve la motosega.
E la motosega che fa per voi si chiama POP3.
POP3 è un protocollo per scaricare la posta dal server e conservarla nel vostro dispositivo.
Ma per usare il POP3 serve che vi installiate un client di posta elettronica (ad es. thunderbird) su un PC, e che lo configuriate con un account POP come descritto in questa guida: (https://www.autistici.org/docs/mail/thunderbird)

A questo punto potete scaricare la posta presente nella vostra INBOX (ma non nelle altre cartelle come Sent/Spam/Trash o altre che vi siete creati) e potete anche impostare il client di posta per eliminare dal server i messaggi più vecchi di X giorni (dove X può essere un numero qualsiasi, potete anche metterci 365 per tenere sul server tutta la posta dell’ultimo anno e cancellare invece tutti i messaggi della INBOX più vecchi).
In questo modo avrete sul vostro PC tutta la vostra posta, e sul server solo quella dell’ultimo anno.

Ovviamente la posta che sta solo sul vostro PC non sarà dispobile per essere letta online ma solo sul PC stesso.

Eventualmente se volete conservare sul server anche alcuni messaggi più vecchi è sufficiente che li copiate in una cartella diversa dalla INBOX e non verranno mai scaricati/cancellati.

Questo ha anche il vantaggio che se il bosco di A/I che ospita il vostro albero di casella postale dovesse andare a fuoco (cosa che può capitare sia per fenomeni di autocombustione, ma anche perché ci sono in giro dei piromani vestiti da giudici), voi avrete cmq una copia della posta che altrimenti sarebbe persa per sempre.

Se non avete un PC su cui installare un client di posta non vi resta altra soluzione che cancellare la vecchia posta dal server fino a ridurre le dimensioni della casella postale entro limiti ragionevoli.

Se invece già usate un client di posta siete un passo avanti. Se avete un account POP siete giardiniere esperte a cui non abbiamo nulla di particolare da dire: la vostra casella postale è un minuscolo bellissimo bonsai.

Se invece avete un account IMAP e la dimensione inizia ad essere importante possiamo consigliarvi ad esempio di fare una archiviazione selettiva, una forma di potatura di alleggerimento per cui a intervalli regolari selezionate i messaggi che volete archiviare sul vostro PC e li rimuovete dal server; per questo abbiamo scritto una guida specifica per thunderbird: (https://www.autistici.org/docs/mail/archive)

Non è una procedura automatizzabile, ma se non ricevete volumi di posta spaventosi potete farlo ogni cambio di stagione, quando cambiate l’armadio fate un giro anche con le cesoie.

Anche in questo caso, la posta archiviata resterà sul dispositivo su cui la archiviate e non sarà disponibile online, ma con una accorta scelta dei criteri di archiviazione potrete permettervi di tenere la posta importante sempre online e disponibile su diversi dispositivi.

E attenzione al ramo della posta inviata, spesso non ci si pensa ma è un ramo che può diventare veramente enorme se inviate molti messaggi o inviate allegati molto ingombranti. Se non capite perché la dimensione della vostra pianta è molto elevata anche se scaricate la posta, buttateci un occhio, che quello è un ramo che si tende a trascurare.

Ovviamente poi le soluzioni vanno calibrate sulle vostre esigenze etc., questi sono solo consigli generali, non abbiamo un rigido regolamento di pulizia e decoro, e non potiamo le vostre piante neanche se diventano enormi.
Con un’unica eccezione: le cartelle Trash e Spam ve le ripuliamo automaticamente ogni giorno dai messaggi più vecchi di 1 mese, in pratica vi cancelliamo la spazzatura elettronica.

Per chi è persona esperta in giardinaggio poi ci sono ulteriori opzioni, tra cui giusto per citarne alcune:

– ImportExportTool NG
(https://addons.thunderbird.net/de/thunderbird/addon/importexporttools-ng) – un plugin di thunderbird per scaricare intere cartelle IMAP in formato mbox

– getmail
(https://getmail6.org/) – per scaricarsi la posta regolarmente

– offlineimap
(https://github.com/OfflineIMAP/offlineimap3) per sincronizzare un account IMAP sul proprio PC

– imapsync
(https://imapsync.lamiral.info) per sincronizzare un account IMAP sul proprio PC

– mpop
(https://marlam.de/mpop/) per scaricare via POP tutte le email sul proprio PC

ma la spiegazione di questi strumenti di potatura esula da questo documento e rimandiamo ai loro rispettivi manuali.

 

[English version]

Digital Gardening – How to prune your mailbox

That is, some best practice suggestions for managing your mailbox plant.

Just as a tree needs to be pruned regularly to have a more harmonious growth so does your mailbox needs some care from time to time to prevent it from becoming akin to a messy cluster of brambles, particularly if you receive dozens of messages a day.

We know that some trees are best not pruned, and there are currents of thought that argue that nature should take its course and grow free, but if your mailbox grows indefinitely, it won’t become a majestic redwood, because it’s a silicon-based, energy-consuming protoform of life, and it’s a plant that if it grows too much will shade out the other seedlings in the A/I forest.

How to know how big is your mail tree ?
Your user panel shows the total size of your mailbox, the number updates every 24 hours, not in real time.
Above 2Gb of occupied space we send alerts to take action, and cmq prevention is better than cure, so maybe it can be useful for you to know how to avoid getting to that situation.

And so, how and when do you prune a mailbox ?
the season of mailbox pruning is not important, you can prune at any time of the year,
there are those who prefer to do it daily or weekly and those who do it during the holidays, important though is to find a way that is not too strenuous for you and maybe as automated as possible.

For daily pruning, the advice is to get rid of the sprouts of useless messages right away, all those e-mails that don’t contain any valuable information, junk that maybe we receive and don’t even read all the way through, spam that escapes antispam, etc., all this stuff can be burned instantly in the trash (and rest assured, burning messages does not generate CO2, if anything the opposite).

Another thing you can do is to split messages into dedicated folders by sender or topic by taking advantage of webmail filters (https://www.autistici.org/docs/mail/sieve), which will then make it easier to handle subsequent cleanups.

Then as a preventive measure to prevent mold and mildew from developing inside your mailbox, it can be helpful to unsubscribe from spam newsletters or lists you no longer follow, so you can limit incoming junk or filter out unwanted and clearly identifiable messages, sending them straight to the trash.

For seasonal pruning, on the other hand, there are several options, all depending on what kind of mail tree you have, how fast it grows etc.

If you only use webmail or your smartphone to read mail, chances are you’re a bad gardener.
People who use these tools tend to let their mailboxes grow, and at that point you end up with a huge tree that you can’t prune with shears anymore, you need the chainsaw.
And the chainsaw for you is called POP3.
But to use POP3 you need to install an e-mail client (e.g., thunderbird) on a PC, and set it up with a POP account as described in this guide (https://www.autistici.org/docs/mail/thunderbird)

At this point you can download the mail present in your INBOX (but not in the other folders such as Sent/Spam/Trash or others you have created) and you can also set the mail client to delete from the server the messages older than X days (where X can be any number, you can also put 365 to keep on the server all the mail of the last year and delete instead all the messages of the oldest INBOX).
This way you will have on your PC all your mail, and on the server only the last year’s mail.
Obviously the mail that is only on your PC will not be available to be read online but only on the PC itself.
Eventually, if you want to keep some older messages on the server as well, just copy them to a folder other than INBOX and they will never be downloaded/deleted.

This also has the advantage that if the A/I forest that houses your mailbox tree should burn down (which can happen either due to self-burning phenomena, but also because there are arsonists around dressed as a magistrate), you will still have a copy of the mail that would otherwise be lost forever.

If you do not have a PC on which to install a mail client, you have no other solution but to delete the old mail from the server until you reduce the size of the mailbox within reasonable limits.

If you already use a mail client, however, you are one step ahead. If you have a POP account you are experienced gardeners to whom we have nothing special to say: your mailbox is a tiny beautiful bonsai tree.

If, on the other hand, you have an IMAP account and the size starts to matter, we can advise you, for example, to do selective archiving, a form of lightening pruning whereby at regular intervals you select the messages you want to archive on your PC and remove them from the server; for this we have written a guide specifically for thunderbird: (https://www.autistici.org/docs/mail/archive)

It’s not an automatable procedure, but if you don’t get frightening volumes of mail you can do it every change of season-when you change your closet, take a round with the shears, too.

Again, archived mail will stay on the device you store it on and will not be available online, but with a judicious choice of archiving policies you can allow yourself to keep important mail always online and available on different devices.

And watch out for the sent mail branch, you often don’t think about it but it’s a branch that can get really huge if you send a lot of messages or send very bulky attachments. If you don’t understand why the size of your plant is very large even if you’re downloading mail, take a look at that, that’s a branch that tends to be overlooked.

Obviously then solutions have to be calibrated to your needs etc., these are just general tips, we don’t have a strict regulation of cleanliness and decorum, and we don’t prune your plants even if they get huge.
With one exception: the Trash and Spam folders we automatically clean them up for you every day from messages older than 1 month, basically we delete your electronic junk.

For those who are experienced gardener then have additional options, including just to name a few:

– ImportExportTool NG
(https://addons.thunderbird.net/de/thunderbird/addon/importexporttools-ng) – a plugin of thunderbird to download entire IMAP folders in mbox format
– getmail
(https://getmail6.org/) – to download email recurrently
– offlineimap
(https://github.com/OfflineIMAP/offlineimap3) to syncronize your account IMAP on your PC
– imapsync
(https://imapsync.lamiral.info) to syncronize your account IMAP on your PC
– mpop
(https://marlam.de/mpop/) To download via POP all emails to one’s PC.

but the explanation of these pruning tools is beyond the scope of this paper and we refer to their respective manuals.

Regali di fine anno | Gifts for the end of the year

martedì, Dicembre 15th, 2015

[English version below]

2FA, ovvero: raddoppia la sicurezza della tua mail

Il 2015 è quasi finito e, come (quasi) tutti gli anni, abbiamo preparato un regalo speciale per scongiurare la sfiga delle feste e, soprattutto, delle intrusioni nelle caselle di posta. Si tratta di un pensierino dal nome un po’ criptico, ma abbastanza fondamentale di questi tempi. Si chiama 2FA, che vuole dire “two-factor authentication”, autenticazione a due fattori, e il concetto è molto semplice: una volta che lo avrai attivato, per entrare nella tua webmail avrai bisogno di una cosa che sai (la tua password) e di una cosa che hai (il tuo smartphone). In questo modo diventerà più difficile per qualche malintenzionato leggere le tue mail, perché anche se qualcuno riuscisse a intrufolarsi in qualche modo nel tuo computer e a soffiarti la password, avrebbe bisogno anche di rubarti il telefono per accedere alla tua casella. Semplice, no? E allora cosa aspetti?

Attiva subito la 2FA per la tua mailbox!

Per farlo bastano pochi passi:

  1. Accedi al tuo pannello utente.
  2. Clicca sul tuo nome utente in alto a destra sulla barra nera.
  3. Nel menu a tendina che si è appena aperto, clicca su “Abilita autenticazione a doppio fattore (OTP)”.
  4. Segui le istruzioni (in sostanza devi installare un’app sul tuo telefono, impostare la domanda di recupero della password se non l’hai ancora fatto e alla fine cliccare sul tasto “Abilita”).

Un paio di avvertimenti importanti:

  • La 2FA è per la webmail: per il resto dovrai generare una password specifica.
    Per i client di posta come Thunderbird e per Jabber/XMPP (Pidgin, Jitsi) avrai bisogno di una password generata appositamente, che potrai usare soltanto per un particolare client su un particolare dispositivo. Per creare una password per il tuo client di posta o per Jabber/XMPP, leggi queste istruzioni.
  • Una volta che avrai attivato l’autenticazione a due fattori, il tuo punto debole sarà proprio la domanda di recupero della password: se infatti qualcuno vuole accedere alla tua casella di posta e non ci riesce perché non ha il tuo telefono, potrebbe semplicemente provare a resettare la tua password. Per questo è essenziale che la tua domanda di recupero riguardi davvero qualcosa che nessun altro può sapere, e addirittura alcuni consigliano di usare una domanda e una risposta di fantasia. In sintesi l’essenziale è ricordare che:
    1. Se perdi il telefono, l’unico modo di avere accesso alla tua casella di posta è attraverso la domanda di recupero.
    2. Se la risposta alla domanda si trova sui social network, la tua casella non sarà sicura anche se hai impostato l’autenticazione a due fattori.
  • Se non hai uno smartphone e non hai nessuna intenzione di procurartene uno, una soluzione c’è, ma è complicata e prevede l’acquisto di una YubiKey. Troverai il comando per configurare la YubiKey nella pagina di istruzioni che si aprirà quando cliccherai il tasto “Abilita”. Se vuoi saperne di più, segui questo blog, dove prossimamente vogliamo pubblicare un post di approfondimento.

Il tuo sostegno è sempre essenziale

Nel 2016 Autistici/Inventati compie 15 anni, e in questi 15 anni abbiamo creato un’infrastruttura resistente che ha permesso di comunicare e di esistere in rete a tanti gruppi e individui attivi nelle lotte più diverse per un mondo migliore (o almeno un po’ meno tetro e deprimente).

Dato che non prendiamo neanche il becco di un quattrino per tenere in piedi questi servizi, l’esistenza di questa infrastruttura è soprattutto merito della nostra comunità di utenti, che continuano a sostenerci con le loro donazioni.

Anche se mail, siti, blog, mailing list, VPN e quant’altro sono offerti gratuitamente, infatti, per noi nulla di tutto questo è
gratuito, e, anzi, i costi che sosteniamo sono consistenti. Quindi è venuto il momento di ricordare tutto questo e di pensare a noi: sostienici anche quest’anno con la tua donazione! Anche un contributo minimo può fare la differenza.

Ci sono molti modi per contribuire. Scegli quello che fa meglio al caso tuo qui.

* * *

Dicembre 2015
Collettivo Autistici/Inventati
https://www.inventati.org https://www.autistici.org
contribuisci: https://www.autistici.org/it/donate.html

* * *

ENGLISH VERSION

(altro…)

Nokia ssl mitm

sabato, Gennaio 12th, 2013

Da diversi anni si discute sul senso e sui problemi dell’attuale realizzazione e applicazione dei protocolli Tls/Ssl. L’attuale struttura di pki basata su ca private che operano come se fossero dei notai autoproclamati ha un senso e serve allo scopo ? Oppure semplicemente viene tenuta in piedi perche’ tutto il commercio elettronico si basa sull’esistenza di questo protocollo, e quindi bisogna dire che funziona anche se poi non funziona davvero ?
In molti hanno prodotto riflessioni interessanti sull’argomento, vi consigliamo in particolare questo articolo di Sogohian.

Un esempio di come l’attuale sistema di autenticazione di un certificato ssl/tls sia facilmente aggirabile da telco, enti governativi, proxy aziendali e’ quanto la nokia ha messo in piedi per accellerare la navigazione da alcuni modelli di smartphone.

In bella sostanza per ogni richiesta https si chiude prima la contrattazione del certificato con un proxy della nokia il quale possiede un certificato valido firmato da una CA riconosciuta, e quindi che non genera alcun warning, ne’ finestrella. Sara’ il proxy a fare la richiesta per noi. Questo implica pero’ che il proxy possa vedere in chiaro tutto il nostro traffico ssl/tls, perche’ noi abbiamo chiuso con lui il canale cifrato e solo in seguito lui ne ha aperto un altro con la nostra destinazione. Il suo compito e’ per l’appunto decifrare il nostro traffico, ricifrarlo con la chiave contrattata con la destinazione, e viceversa. Il meccanismo e’ completamente trasparente senza un’analisi del flusso di dati un po’ dettagliata o senza controllare il certificato che ci viene fornito ( sara’ sospettosamente sempre lo stesso per ogni sito che andiamo a visitare). Si tratta usando un lessico un po’ diverso di un attacco mitm su ssl come si potrebbe piu’ elengantemente imbastire attraverso mallory e altre piccole accortezze.

Potremmo consigliarvi di non usare software closed source per non incappare in queste brutte sorprese e di usare comunque sempre plugin come certificate patrol/, che per quanto aprano un sacco di noiose finestrelle permettono di capire cosa accade dietro le quinte nel giochino del ssl/tls. Riteniamo pero’ che questa faccenda sia piu’ interessante per il modello tecnologico che delinea. Si parla di questo problema da circa un decennio, ma il fatto che su questa struttura si basi tutto il commercio elettronico implica che si debba discuterne sottovoce e dietro le quinte e nell’impossibilita’ di trovare una soluzione che non turbi le nostre tranquille ore di shopping on line, fare finta di niente. Tutto avviene in ogni caso soltanto nel nostro interesse, come si e’ affrettata a dichiarare la nokia colta in fallo.

Hope conference 2012

domenica, Luglio 29th, 2012

reportage su rainews24: hope conference di ny, 22 min.

http://www.rainews24.it/it/video.php?id=28881

contiene:
nona edizione di HOPE (Hackers On Planet Earth) conference tenuta a NY: Emmanuel Goldstein 2600, l’ex direttore della NSA William Binney
ora informatore parla delle intercettazioni totali, gli Yesmen e
l’hacking dei media (portavoce Dow Chemical sulla strage di Bophal alla BBC), Tim Pool livestreamer di Occupy e l’hack-tive-journalism, Cryptome e Wikileaks e il caso Bradley Manning, la Electronic Frontier Foundation che difende dal punto di vista legale i diritti in rete, la Free Sofware Foundation che supporta il diritto al software libero, gli oggetti “privacy enhanced” come un portafoglio che scherma gli RFID (trasmettitori radio contenuti nelle carte di credito e nei biglietti bancari), il TvBGone telecomando universale, le questioni di genere nella comunita’ hacker, ingegneria sociale. A un certo punto arrivano i russi.

A/I ha un sito nuovo || A/I has a brand new site

lunedì, Aprile 2nd, 2012

[IT] A/I è lieta di presentarvi il suo nuovo sito. Dopo 7 anni di onorato servizio mandiamo in pensione il vecchio sito: aveva molti pregi, ma anche molti difetti e abbiamo pensato che fosse importante snellire la nostra comunicazione verso l’esterno, dato che esiste questo blog per i deliri di tutti i membri del collettivo sulle più disparate cause, e per tutti i nostri utenti che vogliono sapere cosa ci succede. Speriamo vi piaccia e che finalmente vi risulti più facile capire dove collegarvi per accedere alla vostra posta! :)

[EN] The A/I collective is happy to launch its brand new site. After 7 years of honored service we switched from the old version of our website: it has been a nice cover for a long while, but we thought important to make our communication swifter and clearer, since we already have this blog to rant about and inform all of you of our misfortunes. We hope you’ll like the new site and you’ll finally be able to find where to login! :)

Come funziona noblogs / how noblogs works

venerdì, Novembre 18th, 2011
Se vi interessa come funziona noblogs dal punto di vista tecnico, potete leggervi questo articolo (in inglese).
If you are interested in understanding how noblogs is set up technically, you should check out this post.

Apple censura l’app Phone Story

mercoledì, Settembre 14th, 2011

Come sorprendersi, Apple come ogni Corporation non ha niente di democratico.
Percio’  dopo poche ore dal rilascio dell’App che denuncia il processo produttivo degli iPhone viene censurata e rimossa.

Qui le motivazioni e la risposta degli autori.

Phone Story was pulled from the iTunes App Store on Tuesday September 13 at 11.35am, only few hours after its official announcement.

Apple explained that the game is in violation of the following guidelines*:

15.2 Apps that depict violence or abuse of children will be rejected

16.1 Apps that present excessively objectionable or crude content will be rejected

21.1 Apps that include the ability to make donations to recognized charitable organizations must be free

21.2 The collection of donations must be done via a web site in Safari or an SMS

We contest the violation 21.1 and 21.2 since it’s not possible to make donationsthrough Phone Story. Molleindustria simply pledged to redirect the revenues to no-profit organizations, acting independently.

We are currently considering two steps:

. Produce a new version of Phone Story that depicts the violence and abuse of children involved in the electronic manufacturing supply chain in a non-crude and non-objectionable way.

. Release a version for the Android market and jailbroken ios devices.

The users who managed to buy the app before it went offline are now owners of a rare collector edition piece.

We’ll be posting further updates on our twitter

 

The YESman need you!

martedì, Settembre 13th, 2011

iPhone App About Apple’s Rotten Supply Chain Gets Past CensorsThis and upcoming Yes Lab projects no hoax
Contact: info@molleindustria.it, michael.pineschi@gmail.com


To the great surprise of its creators, a funny new iPhone gamecritical of Apple’s human rights record was accepted by the iTunesstore and is being released today. The app, called Phone Story,teaches players about abuses in the life-cycle of the iPhone byputting them in the manufacturers’ shoes. To win, players must enslavechildren in Congolese mines, catch suicidal workers jumping out ofChinese assembly plant windows, and conscript the poorest of theworld’s poor to dismantle toxic e-waste resulting from obsoletephones.
The seriously funny new game will sell for 99 cents on iTunes; allproceeds will go to organizations fighting to stop the horrors thatsmartphone production causes. Read more about Phone Story below. Butfirst, a word from Phone Story’s sponsors.
Yes Lab Fundraising Campaign a Shocking Success
Last week the Yes Lab sent you an appeal for support. We set asideforty days and forty nights to reach our goal on Kickstarter—but withyour help we’ve gotten there in just five! (Note: if you haven’t yetdonated, don’t let our success dissuade you! We’ll use the extra moneyto fund more projects, and to develop tools and resources to helpfolks carry them out. And by the way, if you’re a Drupal programmerand feel like helping to make those tools, please write to us!)
Since our fundraising appeal is doing so well, we’re launching ourvery own curated page on Kickstarter, to support other coolprojects—like Beautiful Trouble, an activism manual and websitewritten by over forty troublemakers from around the world, includingthe Yes Men. Beautiful Trouble’s goal is to put the best tactics forcreative action in the hands of the next generation of change-makers.Support Beautiful Trouble!
So back to those phones….
Would you like to force an African child to mine for precious metalsat gunpoint? “Phone Story,” a new iPhone app produced byMolleindustria, puts the player in the unsavory shoes of a smartphoneexecutive. Each level in the game explores a different real-lifeproblem in the consumer electronics life cycle: slavery and abuse inColtan mines, suicide-inducing manufacturing plants, andhealth-destroying e-waste processing are reduced to a cute, low-resaesthetic driven by simple, addictive game play. The game is availablein the iTunes store for 99 cents.

UPDATE: the game has been banned from the Apple app store. If you still had any doubt, now you have another reason to think that app stores are bad for you.

Priv3, idea & plugin per Firefox, “Practical Third-Party Privacy for the Social Web”

martedì, Settembre 6th, 2011

http://priv3.icsi.berkeley.edu/

About Priv3
Did you know that social networking sites like Facebook, Google+, and
Twitter can track your visits to any web page that uses the familiar
“Like”, “Follow”, or “+1” buttons, even if you do not actually click
these buttons?

The Priv3 Firefox extension lets you remain logged in to the social
networking sites you use and still browse the web, knowing that those
third-party sites only learn where you go on the web when you want them
to. All this happens transparently, without the need to maintain any
filters. Priv3 is free to use for anyone.
(altro…)

Scrivere un blog anonimo con wordpress e Tor

mercoledì, Settembre 30th, 2009

anonimoSu nazione indiana hanno pubblicato la traduzione italiana della guida di Ethan Zuckerman intitolata “Scrivere un blog anonimo con wordpress e Tor”, pubblicata in origine da Global Voices.

Dall’introduzione:
“La libertà di espressione passa anche dalla possibilità di comunicare
proteggendo la propria identità, se necessario. Pubblico perciò qui una
guida tecnica scritta da Ethan Zuckerman per Global Voices, di cui ho
presentato le tecniche durante il convegno e-privacy 2009 a Firenze. ”

Raccogliamo dunque l’invito a leggerla, diffonderla e ripubblicarla partito dal traduttore che ringraziamo.
Per ora leggetela qui.