venerdi 28 aprile, Spazio Sole e Baleno a Cesena
Aprile 15th, 2017 byVenerdi 28 aprile: alle 20.30 una cena benefit per Autistici/Inventati e a seguire una chiacchierata sulle reti, liberta’ di espressione, autodifesa digitale.
Allo Spazio Libertario “Sole e Baleno”, Sobb. Valzania 27, Cesena,
Autodifesa digitale all’Archivio Storico della FAI, Imola. 13 Aprile.
Aprile 11th, 2017 byGIOVEDI’ 13 APRILE dalle ore 19:00 all’ Archivio Storico della FAI di Imola, una serata di finanziamento per noi Autistici/Inventati a cura dell’Assemblea degli anarchici imolesi e di Hacklabbo. Partecipate!
programma:
Dalle 19:00 – Buffet di autofinanziamento e convivialità
Dalle 21:00 – Incontro su Autodifesa digitale ed uso critico delle
tecnologie con i compagni di HacklabBO di Bologna
Assemblea degli anarchici imolesi e Circolo Studi Sociali Errico Malatesta
Archivio Storico della FAI – Via F.lli Bandiera, 19 Imola (cortile interno, entrata dal parcheggio dell’ “Ospedale Vecchio”)
Anni di piombo e manici di scopa. Incontro di culture DIY, a Parma.
Aprile 4th, 2017 by
Incontro di culture DIY, autogestione, survivalismo, feticismo della radio, modificazioni corporee, console cowboys, ciclismo, consapevolezza dei mezzi, macchine calcolatrici, alte energie, avanguardie storiche, SDR ed altro.
Domenica 9 Aprile 2017 dalle 14,
Casa Cantoniera Autogestita in via Mantova a Parma.
Ingresso gratis, gradita offerta pro A/I.
Tornelli have politics
Febbraio 26th, 2017 by lucha“Prima del tornello c’è un ‘degrado’ utile solo a imporre
repressione e militarizzazione.
Dopo il tornello ci sono soluzioni condivise dal basso
sulla gestione dei territori”
Francesca
“The moral order is engineered into their lives
along with the speed limits and the security systems”
J.G. Ballard (Super-Cannes, chapter 29)
di CtrlPlus & Policeonmyback
Nell’agosto del 1980 Langdon Winner si aggirava a piedi, dio solo sa perché, lungo la XX Avenue, una delle tante strade che collegano Long Island con gli altri distretti di New York. Giunto all’altezza della Columbus Street, affaticato per il gran caldo che da sempre caratterizza le estati della grande mela, decise di cercare un po’ di ristoro all’ombra di un ponte rialzato che sovrastava, tagliandola perpendicolarmente, la strada lungo cui stava passeggiando. Tanta era l’afa che i vestiti gli si incollavano addosso, provocandogli un senso di spossatezza che gli aveva reso necessario un prolungamento della sosta. Mentre si godeva la frescura appoggiato ad un muro, incredibilmente pulito per una New York dove il writing era già diventato una delle contro-culture giovanili più in voga, si rese conto che qualcosa non andava. Era fermo nello stesso punto da almeno un quarto d’ora e davanti ai suoi occhi continuavano a sfilare, una dopo l’altra, automobili di diverse marche e modelli: una Lamborghini rosso fiammante guidata da un tizio allampanato che tornava a casa dal lavoro, una Station Wagon su cui viaggiava la tipica famigliola americana (mamma, papà, tre pargoli rompicoglioni e l’immancabile Golden Retriever, il cui muso dall’aria stolida sporgeva ciondolante dal finestrino posteriore), una coppia di placidi pensionati, talmente su di peso che le loro terga occupavano quasi per intero i sedili anteriori della Pontiac GTO 400 di cui erano alla guida. Sedili che, per inciso, erano stati progettati per ospitare dalle tre alle quattro persone.
A colpire Langdon però, non fu tanto questa sfilata di umanità varia, decisamente bianca e benestante, quanto il fatto che, nonostante le lancette continuassero a scorrere sul quadrante del suo orologio da polso, ancora nessun mezzo pubblico aveva fatto capolino all’orizzonte di quel viale trafficato. Sebbene quel giorno non fossero previsti scioperi – la sua condizione di squattrinato dottorando alla New York State University non gli consentiva di avere una macchina tutta sua e, anche per questo motivo, seguiva con particolare attenzione le lotte del sindacato dei trasporti – gli autobus sembravano essersi volatilizzati da quella zona di New York. Incuriosito da quell’inusuale circostanza, Langdon dimenticò il caldo che fino a pochi istanti prima lo aveva attanagliato e iniziò a costeggiare la fiancata del ponte. Percorsi a piedi un paio di isolati, incontrò una seconda strada che scorreva sottostante all’arcata del manufatto. Rimase in attesa per una buona ventina di minuti eppure, anche questa volta, non fu in grado di scorgere all’orizzonte il profilo giallo tipico degli autobus dell’epoca, ma solo vetture dall’aspetto costoso che trasportavano l’élite cittadina verso le loro altrettanto costose abitazioni.
Anno nuovo Jabber nuovo / New Year, new Jabber
Gennaio 29th, 2017 by cavalletteNelle ultime settimane abbiamo aggiornato l’infrastruttura di Autistici/Inventati, concentrandoci in particolare sul servizio di instant messagging Jabber/XMPP. L’obiettivo era permettervi di usare Jabber su dispositivi mobili, offrendo un’alternativa ai sistemi più diffusi, che sono centralizzati, appartengono spesso a grandi aziende e sono quindi esposti a misure censorie e repressive. Inoltre abbiamo scritto nuovi manuali per facilitare la configurazione di nuovi client per il nostro server Jabber.
Dettagli tecnici e nuove funzionalità
XM24, non toccatelo!
Novembre 28th, 2016 byUna compagna scomparsa qualche anno fa – Susan Leigh Star, filosofa
femminista statunitense e profonda conoscitrice dei processi sociali che
innervano il divenire della tecnologia – era solita introdurre i suoi
studenti allo studio delle infrastrutture digitali, ricordando loro una
delle regole auree che ne governano l’evoluzione. “Non c’è
infrastruttura dove tecnica, organizzazione e cultura non si intreccino e influenzino vicendevolmente. Se uno di questi tre elementi viene meno, l’infrastruttura stessa è destinata a scomparire e con essa le forme di vita che attorno vi sono germogliate“.
Niente di più vero, anche per Autistici/Inventati.
Abbiamo passato 15 anni a provare a tenere Internet libera, per
passione, per divertimento, a volte per rabbia. E questi 15 anni non
sarebbero mai stati possibili senza le relazioni, costruite giorno per
giorno, con singoli e collettivi che con noi hanno condiviso
un’attitudine: l’uso della rete e delle tecnologie come supporto alle
lotte sociali e alle pratiche di autogestione. Veniamo dai centri
sociali, a cui pensiamo di aver dato tanto e da cui crediamo di aver
ricevuto ancora di più. E’ li che abbiamo imparato il valore della
condivisione e della sperimentazione, li abbiamo incontrato compagn* di
viaggio con cui abbiamo scambiato idee ed intessuto progetti. Parecch*
di quest*, li abbiamo conosciuti all’XM24 di Bologna e ce li siamo poi
ritrovati a fianco in tante occasioni.
Erano con noi sulle barricate a Genova nel 2001, durante gli hackmeeting
(come quello stratosferico del 2014, ospitato proprio da XM), durante i
Kaos Tour. Oppure, quando la nostra cassa piangeva e, senza che ci fosse
neppure bisogno di chiedere, arrivavano generose donazioni che ci
permettevano di mandare avanti tutta la baracca. Donazioni grazie alle quali siamo ancora in grado di dare ad utenti di tutto il mondo
strumenti di comunicazione autonomi, orientati alla privacy, l’anonimato
e la sicurezza.
Crediamo però che l’importanza di XM24 vada molto oltre l’apporto che
questo spazio ha saputo dare alla scena hacker e mediattivista italiana
negli anni. Viviamo in un momento storico dove i concetti di fiducia e
sicurezza – concetti senza cui non vi può essere alcuna idea di
società o comunità – vengono sempre più pericolosamente appiattiti su
un’identitarismo che rifiuta ogni differenza, e fa da apripista a forme
di organizzazione sociale fondate su pratiche razziste, xenofobe e
sessite. XM24, e la sua storia lo dimostra, rappresenta un antidoto
importante a tutto questo.
Per questo motivo, riteniamo NON ACCETTABILE la proposta di sgombero (o ricollocazione) avanzata dall’amministrazione comunale di Bologna.
Lunga vita ad XM24.
Uscite dalla fottuta Internet e scendete con noi in strada a difenderlo.
Collettivo A/I
Noblogs maintenance – lavori in corso su Noblogs
Aprile 6th, 2016 by luchaAggiornamento: lavori terminati, tutto dovrebbe essere tornato alla normalità.
Update: maintenance is over, everything should be back to normal.
Habemus Let’s Encrypt!
Aprile 1st, 2016 by adminCon grande gioia vi annunciamo un altro passo avanti negli strumenti che mettiamo a disposizione per una comunicazione libera e autonoma.
tl;dr: grazie a Let’s Encrypt la CA non serve più!
… che poi vorrebbe dire: avete presenti quei messaggi inquietanti che vi mandava il vostro browser quando aprivate le pagine di A/I e di Noblogs? Be’, quella storia è finita! Ora potete andare a festeggiare, oppure continuare a leggere le nostre spiegazioni più sotto (noi vi raccomandiamo la seconda opzione…). Ma soprattutto ricordate: se continuate a ricevere messaggi inquietanti, stavolta vale la pena di preoccuparsi.
Come sapete, i nostri servizi online supportano – o in certi casi richiedono – l’uso di SSL, un sistema crittografico basato sulla distribuzione di certificati che garantiscono una connessione sicura ai vari server. L’integrità di questi certificati è fondamentale e non abbiamo mai accettato di partecipare al sistema di distribuzione commerciale dei certificati SSL; questo avrebbe significato mettere il rapporto di fiducia tra noi e i nostri utenti nelle mani di soggetti di cui non ci si può fidare: stati, forze “dell’ordine”, aziende il cui solo fine è il profitto.
Perciò finora abbiamo gestito la cosa autonomamente con una nostra Autorità di Certificazione (CA). Il rovescio della medaglia era la necessità – per i nostri utenti, ma anche per i semplici visitatori dei siti web – di seguire una procedura un po’ complicata per installare il certificato della nostra CA.
Non siamo mai state completamente contente di questa situazione, perché crediamo che per risultare efficace la crittografia debba essere utilizzabile senza difficoltà. Da questo punto di vista, il progetto Let’s Encrypt è un’importante risorsa per chiunque usi internet, ma il beneficio per noi e voi è ancora maggiore, perché l’utilizzo di SSL con i server di A/I ora diventa più semplice.
Cosa cambia nella pratica?
- La nostra CA e la procedura di installazione del suo certificato scompaiono.
- I certificati SSL dei domini di A/I sono ora firmati dalla CA di Let’s Encrypt.
- … e soprattutto il certificato della CA di Let’s Encrypt è già installato nel browser che state usando: Non serve quindi fare nient’altro per poter navigare correttamente sui nostri siti web via HTTPS o per stabilire una connessione sicura con i nostri server di posta.
- L’unica cosa che vi raccomandiamo di fare è di controllare che i vostri
client siano tutti configurati per non accettare certificati SSL non validi
(come per esempio consigliavamo di fare per Xchat).
Troverete informazioni aggiornate nella pagina di documentazione specifica su SSL.
We have some good news about the tools for a free and autonomous communication we provide you with.
tl;dr: thanks to Let’s Encrypt our CA has become useless!
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Ongoing maintenance: mail and websites migration
Marzo 29th, 2016 by[ita]
A causa di un problema non preventivato (niente di grave, una questione logistica), siamo state costrette a modificare l’organizzazione dei nostri server.
Di conseguenza abbiamo dovuto spostare migliaia di caselle email e siti web in altri server della nostra rete. Il processo di migrazione sta impiegando un po’ di tempo in più del previsto, perciò molti di voi in questi giorni si trovano con una mailbox senza messaggi. Non disperate, nulla è andato perso e a breve i messaggi torneranno visibili.
[eng]
Due to an unexpected problem (neither legal or technical, rather organizational) we were forced to change our servers architecture.
Consequently we had to relocate thousands of emails and websites to other servers. The migration process is taking a bit longer than expected and, as a result, in these days many of you are logging into an empty mailbox. Do not despair, nothing has been lost and messages will reappear soon.