Archive for the ‘General’ Category

Perché il processo del 22 gennaio all’Aquila ci riguarda tutte

giovedì, Gennaio 11th, 2018

Il 22 gennaio 2018 si aprirà presso il tribunale dell’Aquila un processo che vedrà coinvolte tre donne, trascinate sul banco delle imputate dall’avvocato Antonio Valentini con l’accusa di diffamazione aggravata a mezzo stampa (articolo 595 c.p). Abbiamo deciso di raccontare questa vicenda su Cavallette, perché in essa si concentrano temi che ci stanno a cuore e che da sempre fanno parte del nostro DNA politico: l’anti-sessimo, l’importanza delle pratiche di lotta femministe e la capacità di difenderle collettivamente esercitando in maniera radicale il diritto alla libertà di espressione.

Lo stupro di Pizzoli

Influente notabile dalle ambizioni politiche prematuramente frustrate – solo un misero 3,7% raccolto dalla lista Patto per l’Aquila con cui si era presentato alle amministrative del 2002 -, Antonio Valentini è considerato da molti quotidiani e portali d’informazione locali come uno dei “principi del foro” del capoluogo abbruzzese. Nel suo blasone vanta numerosi procedimenti eccellenti, come il processo Di Orio – dove si è impegnato nella difesa dell’omonimo ex-rettore e monarca assoluto dell’ateneo aquilano, cacciato dal trono nel 2012 per le accuse di concussione – o quello che lo vede come legale di alcuni dei 38 imputati, accusati dalla procura distrettuale antimafia di associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione e dell’immigrazione clandestina. Suo anche l’esposto che ha dato avvio al processo nei confronti della commisione Grandi Rischi, tacciata di non aver messo in guardia la popolazione aquilana del rischio sismico incombente nell’aprile del 2009.

Ma il caso più noto per cui Valentini è salito agli onori della cronaca è quello relativo allo stupro avvenuto a Pizzoli (AQ) nel 2012. A perpetrarlo il militare Francesco Tuccia, originario della provincia di Avellino e appartenente al 33mo Reggimento Artiglieri Acqui. Di stanza sul territorio per l’operazione “Strade Sicure” – rivelatasi fin dall’inizio un enorme esperimento di militarizzazione delle zone colpite dal sisma del 2009 -, il 12 febbraio Tuccia trascorre una serata di baldoria tra commilitoni presso la discoteca Guernica, che si conclude con lo stupro di una studentessa ventenne consumatosi fuori dal locale. Rosa (nome di fantasia), dopo essere stata violentata dal soldato, viene abbandonata seminuda e in stato d’incoscienza, nel parcheggio. Buttata sanguinante sul manto di neve che copriva la zona antistante l’edificio, la ragazza sarebbe certamente morta per il freddo e i traumi riportati, se un buttafuori che stava terminando il suo turno non ne avesse casualmente notato il corpo, accartocciato tra le auto posteggiate. (altro…)

Campagna Donazioni 2018 / 2018 Donation Campaign

martedì, Gennaio 9th, 2018

BENVENUT* NEL 2018
ovvero: del conseguimento della maggiore età

CAMPAGNA DONAZIONI 2018

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Come da tradizione, ecco la nostra mail dell’inizio dell’anno, il diciassettesimo nella storia di A/I.

Come possiamo ricordare dalla nostra adolescenza, o come molte di noi possono vedere nella loro esperienza con le nuove generazioni, il diciassettesimo anno è un anno importante. Un anno in cui si cominciano a tirare le somme di quel che si è visto, letto, pensato, e a prendere decisioni per la vita adulta.

Per Autistici/Inventati non è molto diverso: già da qualche anno ci eravamo rese conto che qualcosa stava cambiando. Nella nostra immagine riflessa vedevamo cambiamenti notevoli, eppure dentro di noi c’era confusione, subbuglio. Cominciavamo ad abbozzare qualche idea su cosa volevamo fare da grandi, ma non eravamo ancora arrivate al punto di elaborare una vera e propria strategia.

Poi a settembre del nostro sedicesimo anno, solo qualche mese fa, abbiamo capito che il nostro modello di rischio era cambiato da un pezzo e non ne avevamo tratto abbastanza tempestivamente le necessarie conseguenze. I problemi li conoscevamo, a settembre abbiamo capito che quella conoscenza andava applicata a un nuovo piano quinquennale – un piano quinquennale non solo per l’infrastruttura tecnica, ma anche per quella burocratico-legale.

Oltre a una revisione di tutta la rete A/I, che prevede tra l’altro l’isolamento dei singoli servizi e una messa in sicurezza generale dell’infrastruttura, abbiamo deciso di rendere più sicura anche la nostra situazione giuridica, passando da un’associazione culturale semplice a un’associazione riconosciuta.

Questa mossa servirà a garantire l’associazione (e i suoi membri) da conseguenze legali potenzialmente devastanti e a rendere A/I più resistente alla sfiga nel lungo periodo.

Ma questa mossa costa un sacco di denaro, e per realizzarla abbiamo bisogno di te più che mai.

Aiutaci a mettere in sicurezza le tue comunicazioni: mandaci una donazione, anche minima, per sostenerci nel nostro passaggio all’età adulta!

In questa pagina trovi tutte le informazioni che ti servono per inviarci una donazione.


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“Costruite infrastrutture per sfuggire al bavaglio della censura!” Sull’attacco a linksunten.indymedia.org | “Build up infrastructures to resist the gag of censorship!” On the attack against linksunten.indymedia.org

martedì, Novembre 14th, 2017

[English version below]

E’ la mattina del 25 agosto quando il ministro degli interni tedesco Thomas de Mazière dichiara ufficialmente la messa al bando del sito linksunten Indymedia. Il provvedimento viene notificato a tre persone, accusate di essere le amministratrici del sito. Nelle stesse ore la polizia federale tedesca si scatena: imbeccata dai servizi segreti (BND), ottiene un mandato di perquisizione contro il centro sociale Kulturtreff in Selbstverwaltung (KTS) di Friburgo. Durante il raid, che vede la partecipazione di 250 agenti, vengono sequestrati denaro ed attrezzature informatiche per un valore di 80.000 euro.

Attivo fin dal 2009 e tra i portali web piu’ importanti per i movimenti antagonisti locali, quello di linksunten Indymedia e’ un nome che oggi non puo’ quasi piu’ essere pronunciato in Germania. Il bando imposto da de Mazière non solo rende illegale l’utilizzo del dominio linksunten.indymedia.org, ma anche quello del suo logo, cosi’ come qualsiasi pubblicazione o azione compiuta sotto questa sigla. Un divieto che, pur essendo un “semplice” atto amministrativo, prevede fino a un anno di detenzione in carcere per chiunque sia intenzionato a romperlo.

Il sito di linksunten Indymedia aveva avuto un ruolo particularmente significativo in occasione delle manifestazioni svoltesi ad Amburgo nel mese di Luglio contro il G20, cosi’ come in molte altre mobilitazioni portate avanti dai movimenti radicali tedeschi negli ultimi anni. Una rilevanza comunicativa che e’ stata fatta pagare cara, con una messa al bando che allude pero’ anche a scenari futuri decisamente inquietanti. Primo, perche’ siamo di fronte a una misura repressiva che Berlino aveva applicato in passato soltanto contro i neo-fascisti e il fondamentalismo islamico. Secondo perche’, come accaduto di recente anche in Francia, la censura contro i media radicali e non allineati all’agenda generalista sta letteralmente diventando un affare di ordinaria amministrazione, giustificato dallo stato di emergenza permanente in cui l’Europa tutta continua a versare.

Per non farci mettere il bavaglio, ci dicono i compagni e le compagne coinvolte, e’ necessario continuare a costruire infrastrutture comunicative e denunciare pubblicamente queste operazioni di censura, ogni qualvolta se ne presenti l’occasione. Quella che segue e’ l’intervista che abbiamo realizzato con loro per cavallette.

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Cresce la censura in Francia – Intervista con Indymedia Grenoble ed Indymedia Nantes | French censorship grows – Interview with Indymedia Nantes and Indymedia Grenoble

lunedì, Ottobre 23rd, 2017

[English version below]

[French version below]

“Cancellate quel post entro ventiquattro ore o il vostro sito scomparirà dalla faccia di Internet”. Questo in buona sostanza il contenuto di una mail ricevuta dalle e dagli admin di Indymedia Nantes e Indymedia Grenoble la sera del 21 settembre. A cliccare “Invia Posta” dall’altra parte del monitor, gli sbirri dell’OCLCTIC (acronimo di Office Central de Lutte Contre la Criminalité Liée aux Technologies de l’Information et de la Communication), un corpo di cyberpolizia che Parigi ha insignito di poteri speciali dopo l’instaurazione dello stato di emergenza nel 2015. Dietro una sigla tanto lunga c’è però la stessa merda di sempre: censura e repressione, in rete come in strada. A causare le ire dei commissari Maigret da tastiera un comunicato apparso poche ore prima sui portali gestiti dalle compagne e dai compagni francesi: la rivendicazione di un’azione compiuta in solidarietà ad alcun* attivist*, oggi sotto processo per una manifestazione risalente al maggio del 2016.

Quello messo in campo dall’OCLCTIC è stato un vero e proprio tentativo di censura, andato (purtroppo) parzialmente a segno. Messe alle strette, le amministratrici e gli amministratori dei siti si sono viste costrette a cancellare l’URL incriminato. Ma come sovente accade in casi come questi, la rimozione di un contenuto online genera una reazione uguale e contraria: la vicenda ha destato scalpore e il post in questione è stato immediatamente ripubblicato da diveri altri siti di controinformazione d’oltralpe che, così facendo, ne hanno amplificato l’eco. C’è poco da stare allegre però. Quanto accaduto sembra essere il primo passo per una progressiva estensione della legislazione d’emergenza che, dopo aver colpito indisturbata per oltre due anni i siti associati dalle autorità locali ai movimenti islamisti radicali, punta ora a fare piazza pulita di ogni voce fuori dal coro. Per saperne di più abbiamo intervistato le compagn* di Nantes e Grenoble. Sullo sfondo del quadro che ci hanno dipinto ci sono diversi elementi di riflessione: lo spauracchio del “terrorismo” – costruito mediaticamente e brandito come una clava per schiacchiare sistematicamente gli ultimi diritti sociali e politici ancora in vigore -, un considerevole incremento degli episodi di censura online in Francia, l’insinuarsi di alcune dinamiche di autocensura dentro al movimento, ma anche le risposte, tecnologiche e organizzative, che questo sta elaborando per difendersi dagli attacchi repressivi a cui è sottoposto.

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Important – News from hell

giovedì, Ottobre 12th, 2017

**AGGIORNAMENTO IMPORTANTE PER LA VOSTRA SICUREZZA**
**IMPORTANT UPDATE FOR YOUR SECURITY**
**ACTUALIZACION IMPORTANTE PARA VUESTRA SEGURIRDAD**

Ancora brutte notizie.
Durante il processo di reinstallazione dell’infrastuttura abbiamo identificato un’altra vulnerabilità. Da circa due mesi era infatti in corso un tentativo di accaparramento delle password degli account di posta, durato fino a pochi giorni fa. Se vi siete loggati su autistici.org per leggere la posta della webmail, la vostra password è da considerarsi probabilmente compromessa. Ora possiamo comunque dire che questo specifico problema ora è stato risolto ed era sicuramente uno strascico dell’intrusione che vi avevamo precedentemente segnalato.

Dobbiamo quindi consigliarvi nuovamente di cambiare le password dei vostri account, e di scegliere password forti.

Se non vi ricordate come cambiare la password del vostro account, leggete queste istruzioni: https://www.autistici.org/docs/userpanel#passwordchange

Inoltre vi suggeriamo di prendere seriamente in considerazione l’utilizzo dell’autenticazione a due fattori per proteggere il vostro account: coloro che l’avevano impostata non sono stat* infatti interessat* dalla vulnerabilità oggetto di questo aggiornamento.

Ve lo abbiamo detto e ripetuto, a costo di sembrare pedanti, ma la riservatezza delle vostre comunicazioni non dipende solo da noi. Noi ce la stiamo mettendo tutta per mettere in sicurezza l’infrastruttura, voi intanto dovreste provvedere a mettere in sicurezza i vostri account.

Quanto accaduto nelle ultime settimane è significativo: quel che è successo non è ordinaria amministrazione. Non possiamo garantire di aver individuato tutti i problemi – alcuni dei quali sono evidentemente di livello sistemico – che affliggevano la sicurezza della nostra infrastruttura. Per questo crediamo sia necessaria una risposta adeguata. E la nostra risposta, come già accaduto in passato, sarà la completa revisione, che realizzeremo nei prossimi mesi, dell’architettura su cui si basa l’infrastruttura di A/I.

Pubblicheremo in seguito una descrizione più dettagliata del piano e aggiornamenti sull’andamento dei lavori.

Lavori in corso

Ecco un breve elenco dei lavori che abbiamo portato a termine nelle ultime settimane per mettere in sicurezza l’infrastruttura:

  • Tutte le macchine che compongono l’infrastuttura sono state reinstallate.
  • I bug e le vulnerabilita’ emersi durante il processo di reinstallazione sono stati risolti.
  • Tutte le password di amministrazione sono state modificate.
  • Abbiamo cominciato il processo di pianificazione del design della nuova infrastruttura.

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Aggiornamento server compromessi | Updates for branch in A/I servers

lunedì, Settembre 18th, 2017

Stiamo rinstallando diverse parti dell’infrastruttura. I servizi potrebbero non funzionare a tratti in questi giorni. Prima di segnalare un problema, riprovate a distanza di qualche ora. Scusateci e abbiate pazienza.

We’re reinstalling and reconfiguring several machines. Some services might not work sometimes in these days. Before reporting a malfunction, please try again after few hours. Sorry, and be patient.

Server compromessi | Breach in A/I servers | Violación en los servidores

venerdì, Settembre 15th, 2017

Segui il nostro tweet per aggiornamenti sulla reinstallazione dell’infrastruttura

Read our updates on Twitter for news on the reinstallation of our infrastructure

[English version below]
[Versión en Español mas abajo]
[Portuguese]

Ieri, giovedì 14 settembre, abbiamo scoperto che qualche giorno fa un account di amministratore è stato compromesso. Appena ce ne siamo resi conto, abbiamo cominciato immediatamente a lavorare per risolvere il problema. Abbiamo già realizzato le mitigazioni necessarie e siamo riusciti nuovamente a rimettere tutto in sicurezza. Sono ancora in corso analisi dei log e la reinstallazione dell’infrastruttura.

Stiamo analizzando i dettagli della situazione per sapere esattamente che cosa è successo. Data la natura dell’intrusione, potenzialmente tutti i dati degli utenti sono stati accessibili agli intrusi, ma al momento non abbiamo prove del fatto che siano state toccate delle caselle di posta.

Come misura di sicurezza minima, dovresti cambiare tutte le tue password e le domande di recupero dei tuoi account (email, webdav, lista di email e newsletter, noblogs.org). Ti consigliamo di usare una password forte.

Inoltre raccomandiamo sempre caldamente, se ancora non lo hai ancora fatto, di attivare l’autenticazione a due fattori (2FA) per tenere il tuo account più al sicuro.

Nel caso l’autenticazione 2FA fosse già stata abilitata, dovrai resettarla, disattivandola e riattivandola.

Se ne hai la possibilità, scarica sempre i messaggi di posta sul tuo computer, conservandoli con la dovuta cautela, invece di lasciarli sui nostri server. Inoltre per maggior sicurezza ricorda sempre di crittografare le tue comunicazioni:

* email
* chat

 



[English version]

Yesterday, on Thursday 14 September, we found out that a few days ago an admin account had been compromised. As soon as we spotted this intrusion, we immediately got to work for solving the problem. We have already taken the necessary mitigation measures and have secured the machines. We are still analyzing logs and reinstalling the infrastructure.

We are examining the details of the situation to figure out what happened exactly. Given the nature of this intrusion, all users’ data might have potentially been accessed by the intruders, but so far we have found no evidence that someone touched the mailboxes.

As a minimum security requirement, you should change all your passwords and the recovery questions for your accounts (email, webdav, mailing lists and newsletters, noblogs.org). We recommend to create strong passwords for this.

We also strongly suggest, if you haven’t done so already, to activate 2-factor authentication to secure the access to your account.

If you have already enabled 2-factor authentication, you should reset that too, by deactivating it and activating it again.

If you can, always download your email messages to your personal computer, storing them with care, instead of keeping them in our servers. Also, remember to secure your communications by encrypting them:

* email
* chat

 



[Español]

Ayer, jueves 14 de Septiembre, hemos descubierto hace unos días que una cuenta de administración de nuestra infraestructura había sido violada. En cuanto nos hemos dado cuenta hemos empezado a trabajar para resolver el problema. Hemos tomados las medidas de mitigación necesarias y hemos puesto en seguridad las maquinas. Estamos todavía analizando los logs y reinstalando la infraestructura.

Estamos también examinando los detalles de la situación para averiguar lo que ha ocurrido. Dada la naturaleza de la violación, los intrusos han tenido acceso a todos los datos de los usuarios, pero en este momento no tenemos pruebas de que hayan tocado las cuentas de correo.

Como medida mínima de seguridad, tienes que cambiar las contraseñas y las preguntas de seguridad de todas tus cuentas (email, webdav, listas de correo y newsletters, noblogs.org). Te recomendamos de crear contraseñas fuertes.

También te recomendamos, si no lo has hecho todavía, activar la autenticación de dos factores (2FA).

Si ya tenias la autenticación de dos factores habilitada, tendrás que resetearla, deshabilitandola y volviendo a habilitarla.

Si puedes, descargate siempre los mensajes de tu correo en tu ordenador personal, y guardalos con cuidado, en vez de dejarlos en nuestros servidores. También recuérdate de cifrar tus comunicaciones:

* correo
* chat

 



[Portuguese]

No dia 14 de Setembro, descobrimos depois de alguns dias que uma conta de administração da nossa infraestrutura foi violada.
Na hora que descobrimos isso, começamos imediatamente e trabalhar para resolver o problema. Já realizamos as mitigações necessárias e conseguimos assegurar novamente las maquinas

Estamos analisando os detalhes da situação para saber exatamente o que aconteceu. Considerando a naturaleza de la violação, os intrusos tiveram acesso a todos os dados de usuários, mas nesse momento não temos prova que tocaram as contas de email.

Como medida minima de segurança, tem que mudar sua senhas e suas perguntas de seguridade de todas suas contas (email, webdav, listas, newsletter, noblogs.org). Recomendamos usar senhas forte.

Também recomendamos, se ainda você não está ativo, ativar a autenticação 2FA

Se você já tem 2FA habilitada, você precisa reconfigurá-la, desativando e reativando a mesma.

Se pode, baixa sempre suas emails no seu computador, e guardá-las com cuidado, em lugar de manter as email dentro do nossos servidores. Também lembra-se de criptografar suas comunicações:

Para maior segurança lembra sempre de encriptar suas comunicações:

* email
* bate-papo

 

 

Gabriella Coleman @ Piano Terra lab

lunedì, Maggio 22nd, 2017

27 Mag 2017 @ 19:00–23:30

Incontro con Gabriella Coleman, antropologa della McGill University di Montreal.

Coleman e’ una delle principali studiose di hacking e controculture digitali, e autrice di “I mille volti di Anonymous” .

Link all’evento: http://www.pianoterralab.org/evento/talk-con-gabriella-coleman/

Sito di Gabriella Coleman: http://gabriellacoleman.org/

La serata sara’ anche benefit per Autistici/Inventati

Regali di fine anno | Gifts for the end of the year

martedì, Dicembre 15th, 2015

[English version below]

2FA, ovvero: raddoppia la sicurezza della tua mail

Il 2015 è quasi finito e, come (quasi) tutti gli anni, abbiamo preparato un regalo speciale per scongiurare la sfiga delle feste e, soprattutto, delle intrusioni nelle caselle di posta. Si tratta di un pensierino dal nome un po’ criptico, ma abbastanza fondamentale di questi tempi. Si chiama 2FA, che vuole dire “two-factor authentication”, autenticazione a due fattori, e il concetto è molto semplice: una volta che lo avrai attivato, per entrare nella tua webmail avrai bisogno di una cosa che sai (la tua password) e di una cosa che hai (il tuo smartphone). In questo modo diventerà più difficile per qualche malintenzionato leggere le tue mail, perché anche se qualcuno riuscisse a intrufolarsi in qualche modo nel tuo computer e a soffiarti la password, avrebbe bisogno anche di rubarti il telefono per accedere alla tua casella. Semplice, no? E allora cosa aspetti?

Attiva subito la 2FA per la tua mailbox!

Per farlo bastano pochi passi:

  1. Accedi al tuo pannello utente.
  2. Clicca sul tuo nome utente in alto a destra sulla barra nera.
  3. Nel menu a tendina che si è appena aperto, clicca su “Abilita autenticazione a doppio fattore (OTP)”.
  4. Segui le istruzioni (in sostanza devi installare un’app sul tuo telefono, impostare la domanda di recupero della password se non l’hai ancora fatto e alla fine cliccare sul tasto “Abilita”).

Un paio di avvertimenti importanti:

  • La 2FA è per la webmail: per il resto dovrai generare una password specifica.
    Per i client di posta come Thunderbird e per Jabber/XMPP (Pidgin, Jitsi) avrai bisogno di una password generata appositamente, che potrai usare soltanto per un particolare client su un particolare dispositivo. Per creare una password per il tuo client di posta o per Jabber/XMPP, leggi queste istruzioni.
  • Una volta che avrai attivato l’autenticazione a due fattori, il tuo punto debole sarà proprio la domanda di recupero della password: se infatti qualcuno vuole accedere alla tua casella di posta e non ci riesce perché non ha il tuo telefono, potrebbe semplicemente provare a resettare la tua password. Per questo è essenziale che la tua domanda di recupero riguardi davvero qualcosa che nessun altro può sapere, e addirittura alcuni consigliano di usare una domanda e una risposta di fantasia. In sintesi l’essenziale è ricordare che:
    1. Se perdi il telefono, l’unico modo di avere accesso alla tua casella di posta è attraverso la domanda di recupero.
    2. Se la risposta alla domanda si trova sui social network, la tua casella non sarà sicura anche se hai impostato l’autenticazione a due fattori.
  • Se non hai uno smartphone e non hai nessuna intenzione di procurartene uno, una soluzione c’è, ma è complicata e prevede l’acquisto di una YubiKey. Troverai il comando per configurare la YubiKey nella pagina di istruzioni che si aprirà quando cliccherai il tasto “Abilita”. Se vuoi saperne di più, segui questo blog, dove prossimamente vogliamo pubblicare un post di approfondimento.

Il tuo sostegno è sempre essenziale

Nel 2016 Autistici/Inventati compie 15 anni, e in questi 15 anni abbiamo creato un’infrastruttura resistente che ha permesso di comunicare e di esistere in rete a tanti gruppi e individui attivi nelle lotte più diverse per un mondo migliore (o almeno un po’ meno tetro e deprimente).

Dato che non prendiamo neanche il becco di un quattrino per tenere in piedi questi servizi, l’esistenza di questa infrastruttura è soprattutto merito della nostra comunità di utenti, che continuano a sostenerci con le loro donazioni.

Anche se mail, siti, blog, mailing list, VPN e quant’altro sono offerti gratuitamente, infatti, per noi nulla di tutto questo è
gratuito, e, anzi, i costi che sosteniamo sono consistenti. Quindi è venuto il momento di ricordare tutto questo e di pensare a noi: sostienici anche quest’anno con la tua donazione! Anche un contributo minimo può fare la differenza.

Ci sono molti modi per contribuire. Scegli quello che fa meglio al caso tuo qui.

* * *

Dicembre 2015
Collettivo Autistici/Inventati
https://www.inventati.org https://www.autistici.org
contribuisci: https://www.autistici.org/it/donate.html

* * *

ENGLISH VERSION

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Homo maker fortunae suae

venerdì, Ottobre 23rd, 2015

Basta poco alle volte per farsi spaccare la faccia. Puoi trovarti nel ruolo di occupante di una casa a bologna, la mattina dello sgombero dell’ex telecom, oppure un sabato pomeriggio di fronte alla maker faire a roma, o in una della tante altre occasioni in cui lo stato italiano ti offre l’opportunita’ di elevare la tua street credibility con quache segno, se sei fortunato permanente, sul corpo.
Ma restiamo sulla maker faire.
Da qui sotto

https://archive.org/details/makerzine

potete scaricare una zine che veniva distribuita in quel sabato pomeriggio all’ingresso della fiera

Nel piccolo pamphlet si critica la centralita’ del business all’interno della ricerca accademica, il concetto di innovazione tecnologica che sembra assumere senso solo quando si traduce in impresa, ovvero quando assume un significato per il mercato, e quindi si puo’ comprare e vendere.
Non sono cose difficili da notare ecco, l’avranno percepito anche un sacco dei maker presenti alla fiera qualcosina di strano, e che forse esiste una certa differenza di approccio e di mentalita’ tra lo stand dell’eni e quello dei piccolo fablab di castiglion da lago.
La visione ufficiale della maker faire e’ ben sintetizzata nelle dichiarazioni di Asset Camera, ovvero quella cosa che “Cura i servizi innovativi e di sviluppo del sistema imprenditoriale, i rapporti con i media e le attività di comunicazione e relazioni esterne della Camera di Commercio di Roma” e che spingeva molto sulla riuscita della fiera.
La reazione alle cariche viene sintetizzata nel titolo di un articoletto sul manifesto con le dichiarazioni del direttore del suddetto ente “Vorrei che i giovani capissero il futuro al posto di contestare la maker faire”.
E’ un affermazione interessante. In primis perche’ non dice “vorrei che i giovani si costruissero un futuro”, ma che lo devono capire, perche’ il senso del futuro e’ gia’ scritto, se lo capisci volendo ti eviti le manganellate, se poi lo abbracci, Asset Camera puntera’ su di te e ti aiutera’ ad avere successo nel mondo prossimo venturo, che comunque e’ piu’ o meno come quello di adesso, ma piu’ caldo, con piu’ domotica, cose a led e problemi ambientali da risolvere. Forte no ?
Anche da un punto di vista tecnologico stiamo in una botte de fero, il futuro alla fine e’ delinenato. Per questo alla maker faire ci sono anche grandi aziende, per far vedere ai ragazzi come si fanno le cose nel mondo dei grandi e che quello e’ il punto di riferimento.
E comunque innovazione/rivoluzione non si appliccano all’ordine sociale. Infatti sottolineano sempre dall’Asset “I fablab e i makers sono la risposta più bella dei giovani alla crisi”. Certo, perche’ la migliore risposta alla crisi costante del capitale e del lavoro non puo’ che essere: accendiamo cose con i led comandandole via internet. O al limite lavora gratis per inventarti qualcosa che sia appetibile per il mercato, fatti una start up e spera che qualche grossa azienda ti compri, oppure evolvi e divieni imprentitore di te stesso. Le menti eccellenti sopravviveranno, al limite fuggiranno all’estero. Per gli altri: comunque ti sei trovato un hobby, tanto sei disoccupato, hai un sacco di tempo libero, no ? Tieni, accenditi un led, offriamo noi. Magari un giorno impari a farne luccicare tanti, e fai l’albero della vita ad Expo.
Le parole del buon direttore di Asset pero’ non sono a vanvera. E’ evidente che nessuno crede che i fablab e i maker possano in qualche modo essere un settore trainante dell’economia. Piuttosto una nicchia, pero’ dalle discrete potenzialita’ ideologiche. Contengono in se’ un ragionamento che potrebbe evolvere su diverse strade. La curiosita’ ti spinge a capire e intervenire sul mondo, a sviluppare capacita’ di fare. Bravo. Ora sei spendibile sul mercato del lavoro, perche’ hai un buon livello di problem solving. Ti appassioni anche ai problemi. Ottimo, appassionati a quelli che possiamo vendere bene, e saremo amici per sempre. Ti piace collaborare con gli altri, aiutarsi a vicenda ? Perfetto, perche’ lavorare con il proprio team e’ importante per emergere nella competizione. Hai una certa manualita’ e intelligenza pratica. Splendido, metti i tuoi arti al servizio di un’impresa. Dimostraci quanto tieni a noi e noi saremo carini con te, davvero. Tutte queste caratteristiche, secondo me alquanto apprezzabili in un essere umano, declinate in un altro senso invece condurrebbero ad una certa capacita’ di autorganizzarsi, autogestirsi, sostenersi l’un l’altro. Se solo non ci fosse qualcuno che poi riporta sempre la tua vita sulla centralita’ del soldo, e quando gli fai notare che e’ un modo di fare antipatico, ti spacca la faccia.