Archive for the ‘Cyber_Rights’ Category

EMI rinuncia al DRM sui nuovi CD

lunedì, Gennaio 8th, 2007

La EMI ha smesso di utilizzare il sistema anticopia per i nuovi CD prodotti. La notizia è molto importante in quanto sembra decretare un cambio di rotta per le major. Ricordiamo comunque che la protezione anticopia di cui si sta parlando riguarda solo i CD e non corrisponde al sistema di protezione che le major vorrebbero in ogni file mp3 o multimediale.

China Censorship News

giovedì, Dicembre 14th, 2006

:: I distributori di giochi online dovranno sottoporre i titoli importati al vaglio della commissione di controllo istituita presso il ministero della Cultura. E, mensilmente, dovranno consegnare report dettagliati che dimostrino che il gioco non sia stato contaminato da espansioni o modifiche nocive. I contenuti occidentali non devono trapelare.

:: Fine dell’anonimato per i blog cinesi? E’ al vaglio del governo di Pechino una legge che obbligherebbe i bloggers a registrarsi con i propri dati anagrafici.

:: Il ministero della cultura cinese ha ordinato agli internet providers locali di richiedere l’approvazione della censura governativa per ogni musica straniera messa a disposizione online e di provare il rispetto dei diritti di distribuzione della stessa.

Dalla Germania brutte notizie per la privacy

venerdì, Dicembre 8th, 2006

Brutte notizie arrivano dalla Germania: su due fronti separati si allargano i poteri dello stato in rete e si espande il controllo sociale ai danni della privacy delle comunicazioni digitali.

Si sostiene che il monitoraggio totale dei computer dei cittadini collegati a Internet e l’accesso remoto ad essi siano indispensabili per combattere il terrorismo:
Prosecuting and security authorities to be allowed to search PCs online

Respinti i ricorsi avanzati dai gestori dei server sequestrati a settembre 2006, che fornivano servizi per l’anonimato:
Complaints about the confiscation of anonymization servers not entertained

DRM Video Contest

sabato, Dicembre 2nd, 2006

I bambini! Qualcuno pensi ai bambini!

venerdì, Dicembre 1st, 2006

:: Sull’emegenza mediatica della tutela dei minori in rete il ministro dell’istruzione, Giuseppe Fioroni, delira invocando forme di censura preventiva degne dei peggiori stati autoritari.

:: Intanto ecco l’ultima iniziativa di controllo dell’attività dei cittadini in rete attuata dalla fulgida e moderna dittatura democratica ispiratrice del nostro ministro.

China News

venerdì, Novembre 24th, 2006

:: In Cina si afferma il diritto di link. Il più popolare motore di ricerca cinese è stato considerato innocente al processo intentato da sette major discografiche: non è colpevole perché i file illegali a cui portano i suoi link non risiedono sui suoi server.

:: Wikipedia ancora oscurata in Cina. L’enciclopedia partecipativa sia ancora una volta irraggiungibile dall’interno dei confini nazionali cinesi.

:: Cina, ergastolo per un web pornografo. Un uomo di 28 anni accusato di aver messo in piedi e gestito a lungo quattro diversi siti pornografici a pagamento, è stato condannato dal Tribunale del Popolo di Taiyuan a passare il resto della propria vita dietro le sbarre.

:: Gaagle: China’s been Gaaagled. Don’t Gaaagle free speech, free information.

Obiettivi strategici

mercoledì, Novembre 8th, 2006

vietnam flagIeri Reporters Sans Frontières ha pubblicato la lista dei peggiori paesi in termini di censura sui contenuti di internet: Bielorussia, Myanmar, Cina, Cuba, Egitto, Iran, Corea del Nord, Arabia Saudita, Siria, Tunisia, Turkmenista, Uzbekistan, Vietnam. Salvati in estremis Libia, Nepal e Maldive.

Vogliamo prendere la cosa dal lato strategico: a questo punto sviluppare le versioni nelle rispettive lingue di noblogs diventa un obiettivo concreto da realizzare tutti insieme. D’altronde se non ci andiamo a infilare nei guai, perché dovremmo continuare a sviluppare il network di A/I ?

Prima condanna a 5 mesi per il gestore di un tracker bittorrent in USA

venerdì, Ottobre 27th, 2006

Ieri un giudice americano ha condannato per la prima volta nella storia un 23enne a 5 mesi di carcere e 3000 dollari di multa per l’unica colpa di essere il gestore di un tracker bittorrent. E’ la prima condanna di questo tipo e arriva a seguito dell’ennesima operazione di FBI e Dipartimento della Giustizia statunitense alla disperata caccia di un modo per tutelare gli interessi delle major media companies, indipendentemente dalla tutela che dovrebbe garantire costituzionalmente la libertà di espressione in America. La cosa curiosa infatti è che nessuno degli utenti (ovviamente) che attualmente scambiava file è stato interessato dall’operazione, mentre la sentenza colpisce chi amministra un sito in cui utenti si scambiavano semplici informazioni di per sé innocue, come settaggi di programmi e suggerimenti per ottimizzare i propri download.

Evidentemente la lunga mano della repressione statunitense ha deciso di applicare lo stesso stratagemma che in politica estera, ovvero di colpire dove può sperando che questo generi una dimensione di terrore sufficiente ad arrestare il fenomeno. Ovviamente la cosa non ha il minimo effetto e migliaia di persone nel mondo continuano a usare bittorrent per condividere file e risorse, come centinaia di persone continuano ad amministrare tracker e index bittorrent. La cosa curiosa è come né governo americano né major e MPAA riescano a comprendere il senso di un fenomeno sociale come quello del p2p: forse se centinaia di migliaia di persone stanno costruendo immense reti sociali intorno a questo fenomeno cercare di reprimerlo con brutalità non avrà né grandi effetti né grandi risultati per la tutela di biechi interessi economici. La speranza è che tutti noi ne siamo sufficientemente coscienti da non desistere: share!

Quando la privacy è un problema per gli affari

giovedì, Ottobre 26th, 2006

E’ curioso notare come in America si sia finalmente sollevato un polverone sugli effetti collaterali che la paranoia securitaria della destra statunitense sta aizzando nella società e nella legislazione del paese da ormai un decennio a questa parte (in effeti anche qualcosa di più): ovviamente il problema rispetto alla tutela della privacy e della sfera della riservatezza dei propri dati è emerso solo quando i grandi manager e i businessmen d’oltreoceano hanno scoperto che i servizi di sicurezza americani potevano copiare, sequestrare e trattenere i loro computer portatili senza dover addurre alcuna motivazione; il tutto grazie alle nuove legislazioni antiterrorismo che come noi tutti conosciamo fin troppo bene hanno in una decina di anni di fatto distrutto ogni parvenza di tutela dall’arbitrarietà dell’esercizio del potere (già in sé quasi un ossimoro, ma a volte già la formalità può essere una buona conquista di partenza).

Una situazione analoga a quella italiana, in cui dopo decenni e decenni di intercettazioni ai danni di chiunque, si grida allo scandalo solo quando a essere coinvolti in una palese violazione ingiustificata della sfera privata sono politici e grandi nomi delle industrie: in un consueto doppiopesismo dove le angherie subite da chi ha più soldi e potere sono più rilevanti di quelle subite tutti i giorni da centinaia di persone (doppiopesismo che ha il suo riflesso nella commissione delle pene detentive e pecuniarie, guarda caso!!). E’ curioso, ma nessuno ci fa mai caso… Peccato, no?

Web _con filtro_

martedì, Ottobre 10th, 2006

Qualche giorno fa i precari che lavorano alla Provincia di Pisa hanno provato a collegarsi con il neonato sito della rete provinciale pisana “Stop Precarietà” (ospitato sui nostri server) e, sorpresa, hanno trovato la seguente schermata:
(altro…)