Viva las vegas
martedì, Maggio 15th, 2007Se vinco al lotto mi compro un sacco di pannolini, di assorbenti,
di macchine e di yogurt che rimette a posto l’intestino.
Se vinco al lotto mi compro un sacco di pannolini, di assorbenti,
di macchine e di yogurt che rimette a posto l’intestino.
Dopo le Tigri Tamil, questa volta è un gruppo di hacker cinesi che, utilizzando non si sa quale tecnologia, pare sia riuscito ad inserirsi nei televisori di milioni di spettatori nel sud della Cina, per divulgare messaggi politici contro il regime di Pechino. Secondo Associated Press l’incidente sarebbe avvenuto martedì sera: molti utenti si sono lamentati per un black-out di un paio d’ore delle trasmissioni televisive satellitari, un lasso di tempo nel quale gli hacker sono riusciti ad inviare brevissimi inserti polemici, dalla durata non superiore ai 40 secondi. Pechino nell’imbarazzo cerca di insabbiare la notizia.
Alla polishögskola (l’accademia di polizia svedese) il seminario sui piratbrott (eloquente neologismo per indicare i reati contro il copyright) è stato tenuto dal MPAA e dall’antipiratbyrån; è la prima volta che dei poliziotti svedesi vengono istruiti direttamente da parte di organizzazioni private.
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La vicenda telecom sembra paraletteratura, una trama da noir poco raffinato, popolato di personaggi di quart’ordine e con tanto di suicidio dal cavalcavia.
C’e’ tutto: le spie, le corporations, gli hacker, gli investigatori privati, i servizi segreti, i giornalisti trafficoni.
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Trevor Paglen è un artista e geografo di Berkeley, California. Il suo progetto CIA Rendition Flights 2001-2006 è una composizione grafica con le rotte fornite dalla Federal Aviation Administration and Eurocontrol. La mappa visualizza i movimenti degli aerei utilizzati dalla CIA nella gestione dei sequestri ed interrogatori illegali dei presunti terroristi. Il progetto disvela alcune oscure relazioni fra Stati Uniti e altri stati.
(fonte: CIA Rendition Flights 2001-2006)
:: La RAI diffida YouTube. La Radiotelevisione Italiana segue l’esempio dei grossi nomi dell’entertainment mondiale e chiede che GoogleTube rimuova migliaia di clip, dalla Fondanela ai Guzzanti.
:: La RIAA senza pudori anche con i minori. La storia di una bambina di 10 anni obbligata a testimoniare contro la mamma non imbarazza l’industria musicale, anzi è pronto il rilancio con le nuove operazioni di pulizia nelle Università.
(Fonte: punto-informatico.it)
Per anni il Pentagono ha attuato una politica di riserbo e segreto rispetto alla diffusione sui media delle immagini e notizie provenienti dai vari fronti di guerrra, monitorando blogs, autorizzando solo giornalisti embedded, persino provando a metere al bando fra i soldati le fotocamere digitali.
Recentemente l’approccio è cambiato. Il Dipartimento della DIfesa ha iniziato ad investire nell’informazione online relizzando spazi ad hoc su youtube, flickr e del.icio.us. Ovviamente si tratta principalmente di materiale propagandistico, o di informazioni-esca per i nemici.
Viene voglia di sperare nella possibilità di rievocare lo slogan di Carmilla quando Cesare Battisti si diede alla fuga dopo l’annunciata possibilità di estradizione dalla Francia, la parola di Chirac contro la plurievocata dottrina Mitterand. Cesare Battisti è stato arrestato in Brasile e si è subito scatenato il can can giustizialista di chi spera di coprire con l’arresto di uno “spauracchio rosso” (come lo chiama lui stesso in una intervista di un paio di anni fa a Le Iene) il disastro che testimoniamo ogni giorno nella landa desolata a forma di stivale (e non solo). La caccia al passato è lo sport preferito dell’attuale e dei precedenti Governi, nella speranza che affossare la memoria di quando la sovversione era più che una mera possibilità evocativa, contribuisca a spegnere i sogni di chi pensa che sia ancora possibile immaginare altri mondi e altri modi di vivere.
In questo clima forcaiolo e disinformato, vale la pena ripercorrere le fonti fondamentali in cui molti hanno già riassunto tutto ciò che c’è da sapere sul Caso Battisti, sulle fandonie che popolano gli articoli che ne parlano, sulle mistificazioni e soprattutto sull’aberrazione giuridica su cui si basa non solo il suo caso, ma gran parte dei processi politici da 30 anni a questa parte: la dottrina del concorso morale, secondo la quale è sufficiente condividere un’idea sovversiva (o in ogni caso criminale dal punto di vista del codice penale) per meritare le patrie galere. Vista così, un po’ crudamente, è molto lontano dal concetto di libertà d’espressione che tutti sbandierano e ritengono inattaccabile in ogni paese democratico, no?
Il sequestro e la simulazione di fucilazione di Carlos [ripubblichiamo qui l’articolo uscito su carmillaonline]
La storia recente dell’America Latina, e in particolare dell’Argentina, non potrebbe essere definita altrimenti che una fonte continua di ispirazione per chi crede nella possibilità di un cambiamento sociale e politico di vasta scala, a partire dai piccoli passi quotidiani. (altro…)