Forse qualcuno è stato attento e ha notato che ultimamente sono diventate di dominio pubblico alcune notizie che hanno definitivamente svelato le pecche del protocollo usato dal vostro web browser per crittare la comunicazione con i server dei siti che visitate: SSL.
La responsabilità degli attacchi è stata addossata ad un famigerato “hacker iraniano”. La cortina di fumo mediatica non deve distrarre, la questione importante qui è la presa di coscienza di quanto sia incontrollata la struttura di verifica dei certificati SSL: l’impalcatura delle Certification Authority commerciali. Sono più di 600 le organizzazioni di cui si fida il vostro browser, come l’ottima analisi quantitativa dell’EFF SSL Observatory ha evidenziato già da tempo. Oltre ai loschi soggetti noti di questa industria quali Verisign e compari, possiamo contare in questo insieme anche organizzazioni sconosciute non soggette a nessuna revisione e addirittura enti governativi americani. Il fatto che ciascuna di queste organizzazioni sia autorizzata a firmare certificati a nome di chiunque è forse il segno più chiaro che il protocollo SSL, nato in quattro e quattr’otto per vendere Internet ai banchieri, ha raggiunto il limite della sua utilità storica.
Le corporation si dichiarano terrorizzate dalla possibilità che dei “criminali” si impossessino delle credenziali necessarie a creare certificati SSL fasulli, ma non è difficile immaginarsi che gli Stati e le loro forze repressive nutrano delle stessa possibilità. Le agenzie di sicurezza americane sanno da tempo come sfruttare i difetti del meccanismo di verifica delle Certification Authority: già nel 1998 un ricercatore della National Security Agency descrisse in un articolo accademico un metodo per sfruttare la debolezza di tale meccanismo per intercettare il traffico tra browser e server. Pare che oggi il governo iraniano, dopo aver dovuto rubare con destrezza i certificati ad alcune Certification Authority, usi gli stessi meccanismi per intercettare su scala nazionale il traffico internet crittato, al fine di rintracciare oppositori e dissidenti. Nel mondo occidentale, dove non sta bene dedicarsi a simili vistosi hijacking di massa, simili tecniche vengono molto probabilmente usate in contesti più specifici e individuali. Ci inquieta il confronto con il 2004 quando la Polizia italiana, evidentemente ancora povera di amicizie, si è dovuta impadronire fisicamente dei certificati SSL di autistici.org. Oggi probabilmente questo non rappresenterebbe più un problema.
Appare ormai evidente che attualmente il protocollo SSL non è più adatto a stabilire l’identità della controparte in una comunicazione sul web. Quali sono le alternative possibili? Una soluzione immediata e ovvia può essere la creazione di diversi profili nel proprio browser: ogni profilo viene dedicato alla navigazione di un particolare sito ed è quindi possibile rimuovere da ciascun profilo tutte le Certification Authority che non siano rilevanti al sito in questione. A parte l’incredibile scomodità, non tutti i browser permettono di gestire il database delle Certification Authority indipendentemente per i diversi profili.
La ricerca e l’utilizzo di alternative si scontrano con un ulteriore problema: in tutti i maggiori browser la gestione del protocollo SSL è parte integrante del resto del browser stesso ed è quindi difficile da sostituire con un’altra “cosa”, qualsiasi essa sia. Un palliativo è l’utilizzo di estensioni, che al momento sono però disponibili solo per Firefox:
- convergence, un sistema di verifica dei certificati SSL che valida i dati presso terze parti (per usare convergence con autistici.org non c’è da fare niente di speciale, A/I ha installato un proprio notary per contribuire alla rete, ma non verrà necessariamente usato); c’è un ottimo video che ne spiega i dettagli.
- monkeysphere, un sistema che invece si aggancia al network of trust di PGP (in questo caso vi servirà la chiave PGP per monkeysphere@autistici.org, ID 62BBEB9D, reperibile sui keyserver pubblici).
Queste estensioni offrono meccanismi di verifica dei certificati SSL che possono sostituire o affiancare l’attuale infrastruttura delle Certification Authority, ma sono entrambi progetti nuovi e ancora in fase di sviluppo. Speriamo che si evolvano e raggiungano la massa critica necessaria a spodestare il potere delle Certification Authority.
Il certificato SSL della Certification Authority di Autistici/Inventati è come sempre disponibile su http://ca.autistici.org/.