Archive for the ‘Babau’ Category

Contributi fiorentini (II parte)

mercoledì, Gennaio 21st, 2009

Qui di seguito ci sono gli appunti sbobinati dall’intervento di Giuseppe Campesi (universita’ di Bologna) durante un’iniziativa sulla paura/sorveglianza/controllo all’universita’ di Firenze. Di Campesi potete trovare on line un’interessantissima tesi dal titolo “Il controllo delle ‘nuove classi pericolose’ – Sotto-sistema penale di polizia ed immigrati“. La tesi contiene in realta’ un’ampia introduzione sulle teorie del controllo sociale. Dello stesso autore leggete anche “Genealogia della pubblica sicurezza. Teoria e storia del moderno dispositivo poliziesco”

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Contributi fiorentini ( I parte )

lunedì, Gennaio 19th, 2009

Quelli che seguono sono degli appunti riassuntivi di un intervento tenuto presso l’universita’ di Firenze nell’ambito di una serie di iniziative sul tema sicurezza, paura, controllo. A parlare e’ la professoressa Gabriella Paolucci (sociologa).
Nei prossimi giorni aggiungeremo anche i riassunti degli’interventi di Giuseppe Campesi (universita’ di Bologna) e quello dell’avvocato Luca Santini di Roma (intervenuto presso lo stabile occupato di viale Matteotti a Firenze in particolare sulle norme riguardanti i migranti del nuovo pacchetto sicurezza).

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Scenari Bui

martedì, Maggio 20th, 2008

:: Il governo inglese vuole un database per l’analisi di ogni collegamento email o telefonico avvenuto sul suo territorio.

:: Negli USA esisterebbe un database di cittadini americani, catalogati come pericolosi secondo oscuri e spesso triviali criteri di sicurezza. In tale lista comparirebbero i nomi e i dettagli sui cittadini che dovrebbero venir incercarati in caso di panico o legge maziale. Il database permetterebbe di identificare questi nemici dello stato in modo rapidissimo. Fonti accreditate sostengono che ben 8 milioni di americani sarebbero classificati come potenziali sospetti.

Insicurezza

mercoledì, Maggio 7th, 2008

L’insicurezza e’ qualcosa di fisico ed esistenziale, e’ una sorta di condizione che si viene a creare, ma in qualche modo e’ una condizione permanente della vita umana. Poggia su una parte di noi che e’ bello definire ombra. Un lato lunare e irrinunciabile della nostra umanita’, fragile, ma impossibile da zittire.
Oggi si gioca molto con il termine insicurezza, troppo, in tanti giocano con le emozioni che suscita in noi l’ombra, sono meccanismi primordiali, a cui rispondiamo tutti, semplici da attivare e utili per innescare reazioni, paure. Ma se e’ semplice prevedere cosa la manipolazione del sentimento dell’insicurezza otterra’ nell’immediato, e’ invece molto difficile immaginare cosa determinara’ nel tempo, a distanza di anni, dopo che la nostra mente collettiva sara’ stata sottoposta a decenni e decenni di logoramento da emergenza continua.
E’ interessante perche’ questi ragionamenti non restino troppo astratti studiare come questo sentimento venga utilizzato e si sviluppi in casi reali, concreti, partendo proprio da analisi storiche, economiche, ecc…

Su http://robo.noblogs.org trovate un post sulla nascita del mito dell’insicurezza nelle banlieues francesi. Sono degli appunti che una ragazza del collettivo di autistici sta sviluppando per un lavoro piu’ ampio, ma credo siano gia’ interessanti. Tratti comuni si potrebbe ritrovare guardando alle periferie milanesi, romane, ecc…, ovvero a tutte quelle metropoli, che in quanto tali, nascono e si sviluppano sulle stesse linee guida.

Nervous breakdown

lunedì, Aprile 21st, 2008

L’altro giorno leggevo un giornaletto gratuito datomi alla stazione mentre mi recavo al lavoro. Prendo sempre tutti i giornaletti gratuiti, per non frustrare troppo chi li distribuisce. Hanno tutti la faccia assonnata ed annoiata, e qualche volta gli si legge in volto un sorrisino monoespressivo carico di non sense, che assomiglia tanto al mio, o a quella della mia ragazza quando esce per il turno di notte. E’ una di quelle cose che ti lasciano quel gusto in bocca da vecchi sapori di una volta, tipo “alla catena siamo tutti uguali”. Suona ancora bene, anche se gli operai votano lega. Mio padre era operaio alla michelin a torino e mi ha sempre messo in guardia: il problema della classe operaia e’ che e’ piena di stronzi. Infatti quando l’hanno licenziato si e’ messo a fare il fabbro per i fatti propri, e dice fa classe a parte. Ritornando al sorrisino. E’ qualcosa di simile alla rullata in apertura a nervous breakdown dei Black Flag, la chitarra che ti sciaffeggia e poi la rullata che cresce piano piano

I’m about to have a nervous breakdown
My head really hurts
If I don’t find a way out of here
I’m gonna go berserk cause
I’m crazy and I’m hurt
Head on my shoulders
It’s going… Berserk!
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Questo mondo e' liquido come il piscio

martedì, Gennaio 29th, 2008

Nel suo ultimo libro, Paura liquida, Bauman continua a descrivere il liquido nel quale lentamente stiamo annegando. L’autore non azzarda mai metafore cosi’ forti, ne’ conclusioni cosi’ nette, perche’ e’ un gentile e moderato professore d’universita’, ma leggendo i suoi libri e modellando nella mia testa l’idea di una realta’ liquida, mi viene spontaneo pensare ad un mondo nel quale affogheremo soffocati dal liquame.
La parola liquido che lui usa per descrivere l’inconsistenza, la fluidita’ e l’incertezza della nostra realta’, in me si traduce immediatamente nell’idea di liquame putrido che mi circonda.
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