Gli spaventapasseri e la politica
venerdì, Maggio 18th, 2007[ ringraziamo carmilla per la pubblicazione ]
La settimana scorsa, a un mese esatto dal summit del G8 previsto ad Heiligendamm tra il 6 e l’8 giugno 2007, tutto il territorio tedesco, ma in particolare le città di Brema, Amburgo e Berlino, hanno visto un’operazione anti-terrorismo che ha portato a una quarantina di perquisizioni (vedi qui).
L’operazione è stata giustificata usando il paragrafo 129a del codice penale tedesco, che equivale sostanzialmente alle nostre leggi anti-terrorismo: il 129a prevede che chiunque sia coinvolto nell’organizzazione di una struttura terroristica possa essere perquisito e imprigionato.
Il problema, come anche nel caso delle nostre leggi (270 bis e seguenti in primis), è che in realtà il 129a dà ampio spazio ai procuratori per agire in assenza di qualsiasi prova materiale, per una pura e semplice “libera convinzione” dell’inquirente o quasi.
Le quaranta perquisizioni sono state realizzate in molti casi con la scusa del sequestro di copie del libro Autonomen in Bewegung, un testo sulla storia del movimento autonomo in Germania, arrivata alla terza edizione e disponibile in tutte le librerie, oppure con la partecipazione a non specificate azioni eversive (vedi qui).
Il testo del procuratore che ordina l’operazione parla di “associazione terroristica finalizzata a impedire od ostacolare lo svolgimento del vertice g8 e a mettere in cattiva luce con i propri partner la Repubblica Federale Tedesca”, ma tra le mail sequestrate presso il provider indipendente so36.net ci sono anche quelle di un ufficio legale e di un avvocato.
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