+ Kaos al Serio Rock Festival
Luglio 12th, 2012 by pinke
Sabato 14 luglio – Cologno al Serio (Bg)
+ Kaos all’undicesima edizione del Serio Rock Festival.
Inizio prima dei concerti, accorrete..!
More info:
http://seriorockfestival.noblogs.org/
Sabato 14 luglio – Cologno al Serio (Bg)
+ Kaos all’undicesima edizione del Serio Rock Festival.
Inizio prima dei concerti, accorrete..!
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Domenica 8 luglio +Kaos sarà presentato a Verona al festival di editoria e culture indipendenti Brutti Caratteri assieme all’ultimo numero di Ruggine. A seguire Electronic Girls in concerto.
Oggi, 5 luglio 2012, la Cassazione ha definitivamente condannato una dozzina di alti papaveri della polizia italiana per aver mentito, falsificato prove e verbali che giustificassero l’operazione di giustizia sommaria portata a termine la notte del 21 luglio 2001 alla scuola Diaz-Pertini e Diaz-Pascoli dove si trovava un dormitorio e il media center di chi si era mobilitato contro il G8 di Genova e tutto ciò che rappresentava. Nel corso di questi 11 anni di processi più di metà degli imputati e delle imputazioni sono scivolate via, divorate dalla prescrizione e dal desiderio di insabbiare quello che è accaduto quella notte. Non è bastato, e per una volta siamo qui a fare i conti con una verità in tribunale che quanto meno rende merito del fatto che qualcosa di assurdo, di atroce e di terribile sia accaduto in quei giorni.
Però la storia di quell’irruzione, della sua insensatezza, dell’arroganza di chi l’ha ordita cercando vendetta e seminando violenza su gente inerme e addormentata, solo per rifarsi dell’umiliazione politica e di strada subita durante i due giorni genovesi, è finita molto tempo fa. La storia non si fa nei tribunali. I tribunali sono funzionali al potere di cui fanno parte e al massimo possono farsi carico di giudicare una parte della storia (che non tutti i fatti sono rilevanti per un giudice e per la giustizia). La storia siamo noi; la storia è quella che tutti quelli che erano lì hanno vissuto e raccontato in questi anni, ed è molto più terribile di una manciata d’anni di condanne e della consolazione di una richiesta (che non verrà esaudita) di vedere questa gente espulsa da ciò che li rende più tronfi (il corpo); è quella che tutti coloro che erano incollati alla televisione non potranno mai dimenticati, l’atterrimento e lo sgomento provato, la sensazione di quanto effimera sia la democrazia di fronte alla necessità del potere di non mettersi in discussione.
E’ una soddisfazione per chi era lì con me? Penso di sì, tanti anni spesi per avere almeno uno straccio di carta da sventolare di fronte agli imbecilli a secco di informazioni. Ma non allevia la preoccupazione per quanto succederà settimana prossima. Quando 10 persone verranno giudicate e potenzialmente accusate di tutto quello che è successo a Genova. Loro erano lì. Come me, come molti di quelli che mi leggono. E Genova eravamo tutti noi. Ma pagheranno loro. Mentre molti di noi staranno a guardare. Avrei scambiato volentieri un colpo di spugna mal mascherato oggi con un’assoluzione tra una settimana. Ma non sarà così. E saranno anni lunghi in cui stare vicino a chi pagherà anche per me. Per noi.
Genova non è finita. Genova brucia ancora.
La storia siamo noi.
Today, July 5th 2012, the Supreme Court has definitively convicted a dozen of the highest ranking officials of the Italian police for having organized the raid in the Diaz-Pertini and Diaz-Pascoli schools where people slept and did media during Genoa G8 days back in 2001. They have been convicted particularly for having falsified evidence and for having lied about the reasons and the circumstances of the raid. During these 11 years of trials and courts most of the defendants and of the accusations have been washed away, gnawed at by the statute of limitation and by the desire of all the institutions to dump what happened that night and those days in the most hidden of places. Still they did not succeed into having people forget and forgive, and for once we are here dealing with a judicial truth that at least does not ignore that something shameful, horrible and unbelievable happened in those days and in that night.
But the story of the raid has already ended 11 years ago: its mindlessness; the arrogance of those who ordained it looking for vengeance and spreading violence on helpless people sleeping, trying to appease the political and “street” humiliation they had to endure during Genoa days; it’s all been there for a long time. History is not made by judges. Courts are part of the institutions and at the very most can acknowledge a side of the story people live (and everybody knows a lot of facts are not at all relevant for courts). We are history. History is what people felt and lived there that night. It’s what people told over and over these years, and it’s much more frightening than a bunch of year of conviction sown for lack of better ways to deal with what happened. It’s much more than the consolation of (maybe) seeing the accused people thrown out of what they care most for (the corps, the honour). History it’s what all the people mesmerized by the images and sound of their tv screen will never forget, aghast and ashamed of the feeling they clearly had of how feeble and faint democracy is in front of the absolute need of power not to be discussed or (worse) fought.
Are we (the ones who were there with me) satisfied? I guess so: so many years of our lives spent to wrestle at least a sodding paper to be waved under the nose of those who still won’t believe plain truth. But still all this won’t make a difference next week, when 10 people could be convicted by the Supreme Court to more than 100 years of jail, accusing them of all the things that happened in those days in genoa. They were there, of course. As I was. As we were. And Genoa was all of us. But it will be those 10 people to pay for it. And to pay dearly, while most of us will just stare still. I would have gladly traded a clumsily camouflaged coup to have the high ranking cops get away clean with an acquittal next week. But it won’t be so. And it will be so many years to not leave alone those who will pay for my struggle as well. For our struggle.
SABATO 7 LUGLIO +kaos sarà presentato alle festa di Radio Blackout
h 17:00 – Assemblea/dibattito: BORN TO BE SHARED
20 ANNI DI LIBERE FREQUENZE @ VisRabbia, Avigliana (TO)
Vi aspettiamo
Il tour per presentare il libro su 10 anni di storia del nostro collettivo continua. Stasera molti di noi saranno infatti al Forte Prenestino dalle 22 (un po’ prima e un po’ dopo) per raccontare molto (non tutto) di quello che è successo in questi anni. Vi aspettiamo!
Roma
Giovedì 28 giugno
CSOA Forte Prenestino
via Federico Delpino – 100celle – Roma.
dalle ore 19.00
aperitivo con dj set autistico
dalle ore 22.00
presentazione del libro +kaos
La Cassazione ha rigettato il ricorso dei quattro poliziotti (Paolo Forlani, Monica Segatto, Enzo Pontani e Luca Pollastri) che hanno ammazzato Federico Aldrovandi durante un “normale” controllo, confermando la condanna a 3 anni e 6 mesi. Poliziotti a tuttora in servizio, perché per loro a differenza dei comuni mortali vale la presunzione d’innocenza. Per loro e per tutti quelli che in qualche modo “gestiscono” o “esercitano” una qualche forma di compatibilità allo stato di cose presente e al potere. E’ inutile sottolineare la solidarietà nei confronti della famiglia di Federico, che non lo riavrà con questa sentenza, ma che quanto meno potrà affermare di non aver visto la verità calpestata in nome della ragione di stato.
Soffermiamoci però su altri dati di fatto: quattro persone in divisa hanno ammazzato un ragazzino innocente e sono stati condannati in via definitiva a tre anni (3) e sei mesi (6). Nei giorni e mesi scorsi sono arrivate le condanne per gli scontri del 15 ottobre: tre anni (3). Qualche anno fa una trentina di persone coinvolte in una barricata data alle fiamme (nessun ferito, qualche danno alle cose, ma poca roba) in mezzo a Corso Buenos Aires a Milano sono state condannate per devastazione e saccheggio a 4 anni e rotti di carcere (solo perché hanno fatto il rito abbreviato). E tra pochi giorni (un mesetto circa) 10 dei 25 imputati per i fatti del G8 di Genova rischiano una condanna a pene che variano tra i 10 e i 15 anni di carcere, accusati di aver messo a ferro e fuoco la città (se fosse vero gli faremmo comunque i complimenti perché in 10 è una
vera impresa!).
Rileggete bene e fermatevi a pensare per una volta, non scorrete queste righe come un sottotitolo di SKY TG 24 o come una cosa spiattellata sulla bacheca di Facebook o sulla timeline di Twitter. Dieci persone accusate di aver distrutto cose rischiano di dover passare 15 anni in carcere, quattro persone che hanno spento la vita di un ragazzo di poco più di 15 anni senza alcuna ragione sono state condannate a 3 e mezzo. Notate anche voi qualcosa che non va?
Non è una novità. Il modo in cui funziona la giustizia italiana (che ovviamente è uno strumento per difendere lo status quo) non può essere giusto. Ma quando è così distorto sembra volerci convincere che, alla fine, per la nostra società, è meglio ammazzare un ragazzino indossando una divisa che spaccare (dieci o cento non importa) vetrine sognando di fare la rivoluzione. Evidentemente nonostante i tanti proclami la vita per il mondo in cui viviamo vale molto meno di soldi e oggetti. Per questo un sistema di questo tipo merita di essere distrutto e tutti coloro che ci hanno provato meritano la nostra solidarietà.
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Maggiori info sul G8 di Genova:
Supportolegale.org
Processig8.org
La VPN ora funziona, buon divertimento!
The VPN is back online, enjoy!
Il nostro servizio di VPN personali (vpn.autistici.org) sta avendo un po’ di problemi e al momento non funziona. Vi aggiorniamo piu` tardi con maggiori dettagli.
Our Private VPN service (vpn.autistici.org) is experiencing some issues and it is not working at the moment. We will follow up with more details later.
Presentazione +KAOS
Il libro sui 10 anni di A/I
Castell’azzara – Monte Amiata
Domenica 24 giugno
ore 12.00
EcocompatibilMente Fest
alla
Villa Sforzesca.