Il controllo sui flussi di informazioni, WikiLeaks e gli effetti collaterali

L’importanza di WikiLeaks non è solo nell’informazione contenuta nelle specifiche comunicazioni che sono state rese pubbliche.

Nell’articolo Julian Assange and the Computer Conspiracy; ‘To destroy this invisible government’ viene commentato uno scritto di Assange, in cui l’australiano parla di come funzionano le cose secondo lui.

  • i regimi che limitano la libertà degli individui causa inevitabimente resistenza
  • per minimizzare queste resistenze è necessario mantenere le persone all’oscuro di determinate informazioni sugli obiettivi dei regimi
  • per conseguire questo scopo i regimi divengono cospirazioni perché controllano i flussi di informazioni tramite la segretezza

Ma queste restrizioni che i regimi impongono sulla circolazione delle informazioni hanno anche l’effetto collaterale di complicare le comunicazioni interne ai meccanismi del potere, riducendo l’efficienza dei meccanismi stessi.

Quando i controlli sul flusso di informazione falliscono, e in risposta la segretezza interna viene ulteriormente incrementata, il sistema nervoso dei regimi cospiratori si trova sempre più in difficoltà.

“WikiLeaks wants to provoke the conspiracy into turning off its own brain in response to the threat”: in reazione alla diffusione di informazioni riservate,  la cospirazione viene indotta a spegnersi – e secondo Assange, i regimi in questa situazione rischiano di venire sostituiti da forme più aperte di governo.

Julian Assange è stato arrestato oggi, martedì 7 dicembre 2010.

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4 Responses to “Il controllo sui flussi di informazioni, WikiLeaks e gli effetti collaterali”

  1. Anonimo Says:

    Potreste fare un mirror anche voi.

  2. volodja Says:

    volevo sottoporvi un interessante articolo che ho trovato su indytoscana:
    http://toscana.indymedia.org/article/10573

    sinceramente mi viene da pensare che o assange & co. hanno i mezzi più potenti in circolazione o hanno alle spalle un potere grosso almeno quanto quello che attaccano…

  3. nuova resistenza » Indymedia Italia – Independent Media Center Italia Says:

    […] vogliamo porre l’accento sul fatto che la vera importanza del fenomeno WikiLeaks non sta assolutamente nelle informazioni contenute nelle specifiche comunicazioni che sta […]

  4. Karlo Says:

    Sulla questione della dimensione-informazione vi cito questa riflessione (da: http://lombardia.indymedia.org/node/34215 ):

    “Noi vogliamo entrare fisicamente nell’era dell’informazione ed appropriarci liberamente di tutto il sapere socialmente accumulato. Quindi: liquidando l’appropriazione capital-privatista dei beni comuni, come si suol dire: fisici o cognitivi, tutti prodotti in secoli di sfruttamento. Per entrare nello sviluppo di un’umanità, se volete chiamiamola pure comunista, dove allo stesso tempo, progressivamente, anche l’energia oltre all’informazione sia a sua volta proprietá libera e comune.”

    Mi riferisco al fatto che, non solo “che la vera importanza del fenomeno WikiLeaks non sta (…) nelle informazioni contenute nelle specifiche comunicazioni che sta pubblicando e che ancora pubblicherà (o) piuttosto nell’aver dimostrato per l’ennesima volta le potenzialità della rete nell’ambito della realizzazione di una società in cui la circolazione delle informazioni e la condivisione delle conoscenze”, come dice l’editoriale Indy Italia, ma che troviamo proprio in un cambio dimensionale, dove ci stiamo situando rispetto all’informazione non più come coordinata di sviluppo, ma appunto come campo fisico nuovo (per il fatto di esserne coscienti) in cui/da cui partire per maggiori livelli di socializzazione umana.
    Non semplice da cogliere, certo. Me lo sto lavorando in un nuovo articoletto (sulla multidimensionalità… operaia). Ciao.

    Non è solo un effetto collaterale; presenta una nuova prospettiva generale.