A/I batte Prefettura e Vigili di Firenze
venerdì, Settembre 21st, 2012Ormai quasi un anno fa ci giunse la notifica di una multa per affissione abusiva, pochi spicci a dire il vero, ma considerato che A/I non fa manifesti dal lontano 2007 ci sembrava strano che nel 2011 qualcuno avesse qualcosa da attribuirci. Infatti venimmo a scoprire che la solerte vigilanza di Firenze voleva farci pagare l’affissione (a loro dire abusiva) di manifesti che recavano come contatto la mail lariottosa chiocciola insiberia.net, essendo noi titolari del dominio.
“Bravi, bel tentativo. Ma se pensate di fregarci così state freschi,” abbiamo pensato. Perché se venissimo ritenuti responsabili di tutto quello che combinano i nostri utenti o di tutti i luoghi dove un nostro dominio compare come riferimento passeremmo più tempo nelle aule di tribunale e nelle sale d’attesa di commissariati e caserme che non a vivere la nostra vita.
Ma la situazione ci pose di fronte al terribile dilemma: pagare gli spicci e fregarcene per non sentire più parlare di codesti loschi individui che nulla hanno di meglio da fare che rincorrere email vergate su pezzi di carta appiccicati alla bell’e meglio su muri scrostati, oppure intignarci il giusto per punire i colpevoli dell’ingiustizia, animati dal sacro fuoco dell’astio nei confronti dei soprusi?
Abbiamo scelto la tigna. E pagato un avvocato (4 volte il valore della multa) per far sapere alla Prefettura di Firenze che non si può attribuire la responsabilità di un manifesto (o di un volantino) ad A/I solo perché chi lo ha scritto ha una mail da noi. E la Prefettura dopo aver cincischiato un po’ ci ha risposto che “ehm, sì, in effetti, avevamo ragione” e che era meglio darci ragione e pagare le spese legali.
E così vissero tutti felici, contenti, tignosi e nel giusto.
Come sempre, quando si parla di A/I e diritti digitali.
A buon rendere.