A/I vs Bassani, quando i cattivi vincono la prima ripresa

[english version below]

Circa tre anni fa, nel 2010, abbiamo ricevuto una richiesta da uno studio legale relativa alla rimozione di alcuni file presenti su un sotto sito di un nostro utente, che avrebbero violato la legge sul copyright. Il cliente dello studio era tale Davide Bassani di www.dreamvideo.it, www.davidebassani.it

Il file in questione stava qui

http://www.autistici.org/dhexform/

nello specifico si richiedeva la rimozione di “Video, post pro Ciola.pdf”

La mail associata all’account sui nostri server risultava disabilitata perche’ non letta da mesi. Quindi come spesso accade ci siamo trovati con un account abbandonato a dover gestire le magagne di qualcun’altro. Abbiamo dunque rimosso il file perche’ non fosse piu’ scariacabile, come potete verificare anche da soli. Ma non era abbastanza. Il carteggio del nostro avvocato con lo studio legale a questo punto si fa piu’ imbarazzante, perche’ il signor Bassani a tutti i costi voleva sapere i dati anagrafici relativi all’account in questione. Intendeva infatti procedere comunque per vie legali e cercare di raccattare quattro spicci da una causa per violazione del copyright. La nostra policy, come accade per molti altri fornitori di servizi on line anche commerciali, non prevede l’obbligo per i nostri utenti di fornirci alcun dato anagrafico, abbiamo fatto presente che non sapevamo cosa dirgli e che il sito in questione contava pochi accessi, il nome del file non faceva presagire nulla che violasse qualche tipo di copyright, la nostra e’ un’associazione di volontari non pagati, che non hanno materialmente il tempo, ne’ la voglia per controllare le nostre decine di migliaia di utenti e che sarebbe stato gentile che la faccenda si chiudesse con la rimozione del file.
La risposta dello studio e’ stata in puro avvocatese, e del tutto priva di umanita’ e simpatia: il messaggio era chiaro o tirate fuori un nome oppure procediamo contro di voi. E cosi’ e’ stato.

Per quanto ne sappiamo questa dreamvideo avrebbe tranquillamente potuto aprire un account su di noi, mettere il video e poi denunciarci, ma anche senza cadere nel complottismo da morti di fame, pensiamo che dall’atteggiamento della controparte traspaia un certo gretto opportunismo nell’approfittarsi della situazione e nell’affogare il buon senso nella burocrazia e nei cavilli.

L’altro giorno con nostro sommo disappunto ci siamo visti recapitare un decreto penale di condanna di 1500 euro per violazione della legge sul copyright, al quale non mancheremo di fare ricorso, poiche’ la sentenza ci appare completamente senza senso. Ringraziamo sentitamente il signor Davide Bassani, video maker esperto di computer forensis, come spiega nel proprio sito, per la sensibilita’ dimostrata nel denunciarci all’autorita’ giudiziaria. Siamo sicuri ne trarra’ dell’ottima pubblicita’ e tante buone cose.

Infine vorremmo chiudere con un appello ai nostri utenti: se caricate sui vostri siti o blog materiale sottoposto a copyright ci esponete a fastidiose azioni legali. Dal momento che noi non conserviamo alcuna informazione atta a ricondurre un utente ad una persona reale, il problema sara’ quasi sempre solo nostro. Mettetevi una mano sul cuore e cercate di usare il cervello, le vie del file sharing sono infinite e appoggiare le cose su di noi non e’ la scelta giusta.



A/I vs Bassani, when villains win the first round

About 3 years ago, in 2010, we received a request from a law firm asking us to remove some files in one of the subsites we hosted, which apparently violated the copyright law. The firm’s client was a Davide Bassani, owner of www.dreamvideo.it, and www.davidebassani.it.

The relevant file was here:

http://www.autistici.org/dhexform/

In particular, we were asked to remove the file “Video, post pro Ciola.pdf”

But the e-mail address associated with the account in our servers had been disabled because it hadn’t been read for months. As often happens, we had to face an abandoned account and to solve someone else’s problems. Thus we removed the file so that it couldn’t be downloaded any more, as you can easily check on your own. But this was not enough. At this point the correspondence between our lawyer and the law firm became more embarassing, as Mr. Bassani wanted to know at all costs the identity of the account user. He wanted to go to court in order to scrape together some money by suing someone for copyright breach. As happens with many other online, even commercial, services, our policy does not force our users to give us their personal data. So we answered that we didn’t know what to say, and that the incriminated website was rarely visited, the name of the file did not suggest any copyright violation, we are an association of volunteers who aren’t paid for what they do and really are neither able nor willing to check our tens of thousands of users. It would be kind if the whole story could end with the removal of the file, we said.
The law firm answered with pure pettifoggery, without any humanity or sympathy. But the message was clear — either you give us a name or we will sue you. And so they did.

As far as we know, dreamvideo could have easily opened an account in our servers to upload the file and then sue us, but without indulging in petty conspiration theories, we think that our counterpart’s attitude reveals his mean opportunism in taking advantage from this situation and smothering common sense under a heap of bureaucracy and quibbles.

Some days ago, it was with great disappointment that we received a penal order obliging us to pay a fine of 1,500 euros for a violation of the copyright law. We will certainly appeal against this sentence, which we find totally senseless. We are deeply grateful to Mr. Davide Bassani, video maker and computer forensic specialist, as he explains in his website, for the sensitivity he had in reporting us to the autorities. We are sure he’ll obtain some wonderful publicity and a lot of good things.

Finally, we would like to appeal to our users’ understanding: if you upload copyrighted materials to your website or blog, you expose us to annoying legal actions. Since we don’t keep any information that can link a user to a real person, the problem will always involve only us. So, please, put a hand on your hearts and try to use your brains: the ways of filesharing are infinite and storing illegal things in our servers is not the right choice.

4 Responses to “A/I vs Bassani, quando i cattivi vincono la prima ripresa”

  1. tibi Says:

    ma se gli mandassimo tante belle mail spiegandogli che non ci sta facendo questa gran bella figura?????

  2. bombo Says:

    qualcuno di sua spontanea iniziativa lo sta facendo, abbiamo ricevuto in CC alcune mail su info che erano appunto indirizzate a lui per fargli presente il grado di disappunto che ha creato con il suo agire da copyright troll.

  3. cavallette Says:

    a giorni cercheremo di pubblicare la documentazione relativa al procedimento e anche un appello per scrivere al signor bassani e fargli capire quello che evidentemente ne’ lui, ne’ il suo legale, ne’ la postale, ne’ il giudice si sono sfozati di intendere, anche se non era difficile guardando l’home page di A/I: cioe’ che noi abbiamo qualche decina di migliaia di utenti e non gestiamo direttamente i contenuti di tutti i sottositi, blog, liste e email. esattamente come non lo fanno tutubo, faccialibro, ecc… Perche’ dai giudici italiani non piovono decreti penali su questi soggetti, ma su di noi si’ ?

  4. killer Says:

    Giuro che tirerei su un centinaio di mirror del famoso file inquisito, e gli manderei via mail gli url dei mirror. Non so nemmeno cosa contenga il file incriminato, ma lo farei solo per rappresaglia :)