Giudice del Lavoro ipersensibile in quel di Siena censura noblogs.org!

Giovedì 16 agosto siamo stati obbligati a rimuovere un post di un blog di noblogs in seguito a un decreto di sequestro ai sensi dell’art. 321 c.p.p.

Il post in questione era ospitato dal blog “Fratello Illuminato” (http://shamael.noblogs.org) ed era una storiella un po’ confusa a proposito di un giudice e della contea dei Seni. Se lo avessimo letto senza avere sotto mano il decreto di sequestro non avremmo mai capito che la storiella si riferiva (così sostengono chi ha disposto la querela e il GIP) a uno specifico giudice del lavoro di Siena e a sue supposte malefatte. E siamo purtroppo convinti che se non ci fosse stato di mezzo una piccola cittadina di provincia e un notabile del paese, la solerte richiesta sarebbe stata infilata in fondo alla cima di atti che un GIP deve vagliare con un sorriso.

Perché la storiella del post (che penso potrete trovare in giro cercando “Storia di un giudice del lavoro e Marco Porcio CATONE noblogs” sulla cache di google per esempio) è veramente ridicola, e se colui che si ritiene il diretto interessato avesse lasciato perdere nessuno se ne ricorderebbe a distanza di più di un anno dalla sua pubblicazione.

Cosi’ invece rientrera’ nel novero dei casi di quotidiana censura in rete: grande o piccola che sia, per noi rappresenta sempre un problema, perche’ ogni cedimento in questo senso contribuisce a creare dei precedenti e un clima sfavorevole alla liberta’ di comunicare. In ogni modo possibile, anche con stupide storielle satiriche.

Con A/I tentiamo di preservare la riservatezza degli utenti, non registrando nei log indirizzi IP né altre informazioni, né tantomeno la corrispondenza tra identità anagrafiche e servizi che offriamo. Purtroppo però non possiamo molto di fronte a un decreto di un magistrato che ci ingiunge di oscurare un post (e per fortuna si è limitato a questo, in altre occasioni qualcuno aveva avuto la bella pensata di oscurare interi domini o sequestrare interi server per una stupidaggine del genere).

Nel frattempo se qualcuno avesse voglia di diffondere la storiella in questione noi non potremmo certo opporci preventivamente, e toccherebbe al nostro ipersensibile giudice del lavoro senese correre ai ripari.

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