Addio e grazie per tutto il pesce, stronzi
Sulla lista di tmcrew e’ passato questo messaggio
Il delfino dello Yangtze, il “baiji”, non c’è più. Guardiano del fiume da 20 milioni di anni, tanto antico da fare specie a sé, era la divinità dell’acqua, ma non è sopravvissuto all’uomo. I biologi per mesi ne hanno cercato gli ultimi esemplari senza successo e ieri la “Biology Letters” ne ha dichiarato l’estinzione. E’ il primo cetaceo scomparso a causa dell’attività umana: prima la pesca, poi le miriadi di navi che hanno trasformato “il fiume lungo” in un’autostrada di container, chiatte di carbone e barche e infine la diga delle Tre gole che ha sconvolto la catena alimentare. Un intero ramo dell’evoluzione biologica è scomparso. Ed è la metafora dell’estinzione dell’uomo.
E’ la profezia di Guida Galattica per autostoppisti che si avvera. I delfini iniziano a salutarci, sento rumore di ruspe in giardino, controllate se vi e’ arrivata una boccia di pesci rossi per posta…
A volte ho come l’impressione che non ci rimanga altro se non un’ironia piena di amarezza.
Agosto 20th, 2007 at 10:27 am
delle volte l’ironia serve proprio a coprire l’amarezza della consapevolezza di essere parte di quel mondo che si autodistrugge…
l’inquinamento, i container, le chiatte di carbone, le barche, la diga…utili all’ uomo e nocive alla terra…
Gaia si ribella togliendoci quello che c’è di più bello e che dovrebbe ricordarci di essere vivi…
che schifo…
per riprendere le tue parole:
*Un intero ramo dell’evoluzione biologica è scomparso. Ed è la metafora dell’estinzione dell’uomo.*
Agosto 20th, 2007 at 2:11 pm
“Infinite forma bellissime” non comprese. Dobbiamo tornare a meravigliarci del sogno in cui viviamo e non averne paura.
Agosto 21st, 2007 at 10:10 pm
no… dato che l’ipotesi “leviamo dal mondo solo gli stronzi” si presenta troppo complessa, dovremmo estinguerci spontaneamente! ma piano piano ci arriviamo…
Agosto 22nd, 2007 at 2:43 pm
“utili all’ uomo e nocive alla terra” … Ma siamo sicuri che siano utili all’uomo?
Queste cose ci rendono più ricchi e più agiati, ma infinitamente più infelici e depressi! Distaccati da Gaia, dalla vita e da noi stessi.
“Utile” sarebbe per l’uomo fermarsi a riflettere e ridefinire operativamente (non solo filosoficamente/astrattamente) i suoi concetti di “attività” e di “valore”, in modo che siano slegati dal danaro e dalla legge di mercato della domanda/offerta.
Si tornerebbe così a dare valore ad un delfino, come ad una formica. Non li si può assumere, non esiste per loro mercato, ma valgono molto più di una chiatta piena di container.
Agosto 22nd, 2007 at 4:36 pm
be…la differenza è che il delfino è quasi parte di noi….o meglio di quello che *la dea del fiume* significava….è come un problema….è come se all’uomo mancasse qualcosa…
Agosto 23rd, 2007 at 8:59 am
forse il problema è davvero legato al denaro….e lo spacciano per *benessere*, lo spacciano per *stadi esistenziali*…
riflettevo su una cosa…
quando un tempo la terra era parte di noi, e la coltivavamo, e la vivevamo, e parlo dei periodi in cui la terra era davvero un fondamento di vita…quando davvero dipendevamo da un raccolto o da una carestia…la rispettavamo di più…
pregavamo la madre terra affinchè ci desse qualcosa!
Oggi la stiamo massacrando quasi come fosse una ripicca a tutte le preghiere fatte e dovute…fa riflettere.
Agosto 30th, 2007 at 11:16 am
pare che in questi giorni sia stato avvistato un esemplare di questo delfino!
REVENGE!