Metallo urlante
Nanotecnologia: l’argomento del futuro, il nuovo che avanza, il tram da non perdere per nessuna ragione al mondo, la panacea appena un po’ inquietante che ci salvera’ da tutti i mali.
E’ buffo scoprire che di questo edificante argomento non si voglia parlare affatto. Esistono, in rete, siti anche italiani [1] che con toni entusiastici e somma ammirazione provano a buttare li’ qualche commossa parola sull’argomento. ma francamente se ne dedurrebbe che la ricerca sia appassionata, ma alquanto indietro, che cattolici e catastrofisti siano quantomeno megalomani a prendersi la briga di spendere parole su un fenomeno che, diciamocelo, assomiglia solo a un grande bluff.
Eppure da qualche parte capita di leggere al volo che nanotubi e fullereni esistono davvero, che questi nano-aggregati vengono gia’ utilizzati all’interno di creme solari, vernici antigraffio per auto, transistor, mazze da golf, palline da tennis… [2]
E la cosa pregevole e affascinante e’ il sentir parlare della compiuta fusione tra carne e metallo, tra silicio e materiale organico.
Allora un po’ ti fa effetto immaginare dei minuscoli cosi che si muovono nella crema solare, ma finisci col rassicurarti dicendoti che in ogni caso la ricerca scientifica e’ una cosa seria, che le cose prima si testano poi si danno alla gente. e che insomma non s’e’ mai sentito ancora di nessuno aggredito dalle molecole della vernice del cofano della propria auto.
Poi ti fanno leggere le monde diplomatique, ‘sti francesi che niente hanno imparato dall’era dei lumi, e li’ ci trovi un articolo [3] che parla di test mai resi pubblici, di mancate regolamentazioni che obblighino a testare questo tipo di tecnologia prima di metterla in commercio, del fatto che i nanotubi si comportano potenzialmente come le ben note particelle di amianto, che ti si infilano negli alveoli dei polmoni e li’ restano. [4]
Poi leggi da qualche parte una copia di qualche giorno prima del manifesto, leggi che hanno trovato nei corpi trucidati in libano dall’esercito israeliano delle strane nano-cose, delle nano-molecole che servono a fare implodere un corpo umano.
Pensi che allora e’ vero che i francesi sono dei malfidati, che non e’ vero che gli esperimenti non vengono fatti. Eccome se vengono fatti. Ma, chissa’ come mai, nessuno ne parla.
Niente di originale comunque, prima ancora dell’uranio impoverito sperimentato nella prima guerra del golfo dagli americani, furono i nazisti a condurre esperimenti genetici sulle proprie vittime “di guerra”. Ma la storia ti serve da esempio, per fare sempre meglio.
E chissa’ insomma come andra’ a finire, chissa’ se le molecole impazzite rimarranno nei ranghi della scienza umana, se impareremo a rigenerarci, a ricomporci in tempo record, chissa’ se diventeremo immortali.
L’unica cosa che va oltre la nausea e lo spaesamento e’ la certezza, dettata dalla disperazione, che l’uomo fa troppo schifo per meritare l’immortalita’.
“Il nastro perforato, che fuoriesce dalla memoria della macchina, procede di qui in poi puro, senza fori, strinato appena dalla vivida luce della valvola fulminata.
Adam Adamyc è riuscito davvero a costruire ieri un cervello più intelligente del suo. E questo cervello senza fatica è riuscito a immaginare tutte le conseguenze di quell’impresa. Le stesse conseguenze che non ha avuto il tempo di prevedere il cervello biologicamente lento e di molte cose immemore di Adam Adamyc.
La luce della ragione, accesasi negli occhi elettronici della macchina, era molto viva, più viva di mille soli. È naturale che gli occhi si siano spenti. È già una fortuna che Adam Adamyc, pur scrutandoli con amore, non sia rimasto abbacinato per tutta la vita. Si dice, però, che da allora è diventato più cauto e persino più riflessivo.”
Evald Vasilevic Il’enkov – Il mistero della scatola nera –
Leggilo per intero su Carmilla online
Note:
[1]
Eccone un vivido esempio:
venetonanotech
[2]
Su nanotec.it (il nome dice tutto) ecco un po’ di definizioni e descrizioni degli usi attuali e futuri:
Nanotec.it
Su un insospettabile blog sulla cosmetica trovate invece la meravigliosa notizia di come le nanotecnologie vengono impiegate a tutt’oggi in questo campo:
“Il boom del nanotech nella cosmesi rossetti luminosi e pillole sottopelle”
[3]
monde-diplomatique.it
[4]
per un'”infarinata” sul problema ci sono due interessanti articoli su PuntoInformatico:
1
2
Agosto 26th, 2006 at 12:06 am
che dire…. FEAR SELLS (specialmente i giornali)
e’ come per i pazzi che vanno abbaiando delle “scie chimiche”, che poi sarebbero quella roba che esce dal tupo di scappamento degli aerei. :)
ho visto siti di gente che vendeva dispositivi all’ argon (!?!) contro gli effetti delle scie chimiche, robe allucinanti.
non mi stupisce quindi che qualche giornale tenti di preoccupare i suoi lettori con qualche fandonia sulla teoria del gray goo
non stupisce nemmeno che qualcuno tenti di accreditarsi come esperto sulla materia in rete ; magari qualcuno c’e’ davvero.
la cosmetica e’ tutta fuffa di marketing, e tutto quello che dimostra lo studio di ucla…. e’ che ci sono dei grant governativi per lo studio delle nanotecnologie.