I love autogestione
Il fine di un processo educativo e di crescita dovrebbe essere l’autoderminazione. La nostra organizzazione sociale va pero’ apparentemente nella direzione opposta. Si favorisce la dipendenza continua, perche’ dipendere da qualcuno o qualcosa significa in qualche modo essere in suo potere. Rantoliamo sballottati di qua e di la’ nel mare in burrasca della finanza internazionale, sempre piu’ le nostre vite sono influenzate dal salire e scendere di indici di mercato. Dipendiamo da una macchina statale sempre piu’ stanca. Annoiata dalle nostre lamentele, non vede l’ora di disfarsi di noi, abbandondoci nottetempo in una cesta davanti alla porta del Libero Mercato e dileguandosi nell’ombra.
Ci sono pochi posti in cui i processi di crescita collettiva potenzialmente assumono un senso differente dal mero addestramento alle dinamiche del mercato. I luoghi in cui si pratica l’autogestione sono sicuramente tra questi. Il nostro progetto nasce come un’esperimento di autogestione, per questo ci sentiamo direttamente coinvolti, quando altre esperienze sono messe a rischio.
In questi ultimi mesi ci sono due csa, che rischiano l’abbattimento di tutto o parte delle proprie strutture: il gabrio di torino e l’xm24 di bologna. I csa sono altri luoghi animati dalla ninfa dell’autogestione. Il gabrio a torino e’ la sede di uno dei piu’ vecchi hacklab italiani, l’underscore. Dopo genova fu perquisito nel giro di sequestri di materiale video che coinvolse indymedia italia. L’xm24 soltanto un paio di settimane fa ha ospitato la presentazione di +kaos. Sono luoghi che sentiamo vicini, vi invitiamo per questo a seguire queste vicende, perche’ e’ importante difendere e far vivere l’autogestione nelle sue tante forme.
I siti di riferimento
http://gabrio.noblogs.org/ – http://ilovegabrio.noblogs.org/ – Sabato 20 ottobre ci sara’ un corteo in difesa dello spazio
http://www.ecn.org/xm24/ – http://ilovexm24.indivia.net/petizione. A fine mese si terrà al xm “Coltivare Rapporti”, un incontro di orti comunitari italiani, un altro bell’esempio di autogestione applicata.
Ottobre 18th, 2012 at 7:09 pm
Il processo di “smantellamento” degli spazi sociali è cominciato già da parecchio tempo, complice il fatto che non esiste più una cultura “dal basso”, non c’è più l’underground… Dopo genova 01, quel poco che era rimasto è andato letteralmente a farsi fottere. Non nascondo la mia meraviglia nel fatto che sia durato anche troppo, volendo vedere non è rimasto più nessuno a proteggere e a difendere questi spazi. Avrebbero potuto spazzarci via già da qualche anno e nessuno se ne sarebbe accorto. I CS si sono trasformati in spazi “semi legali” con “accordi” più o meno leciti e più o meno alla luce del sole, chi ha deciso di mantenere la “linea dura” è stato sgomberato e abbattuto, certo esistono ancora dei casi, ma appunto sono dei casi! Il pensiero vola al confino squot, ma anche a El Paso o in Villa Vegan (chissà se sopravviverà!!).
Sono tempi duri e noi siamo già morti! Stanno giocando e si stanno divertendo nel vederci scomparire piano piano…
my2cent
ps: c’è un refuso alla fine del primo paragrafo “abbandondoci nottetempo”
Ottobre 19th, 2012 at 12:18 pm
io non mi sento molto morto, e in generale mi trovo sempre in imbarazzo a parlare di situazioni morte, perche’ mi sembrano analisi molto emotive e legate al sentire dei singoli. Alla sindrome da “ah quando eravamo giovani noi era tutta un’altra cosa…”. Nella realta’ a me sembra di vedere qualcosa che assomiglia di piu’ a un processo dialettico, di scambio. Certe esperienze terminano, mutano, si modificano, si mescolano con il resto della societa’, alcune migliorano, altre peggiorano, altre rimangono uguali. La primavera dei CS e’ stata tempo fa, ma nelle citta’ sorgono magari esperienze diverse. L’autogestione non ha un’unica declinazione, non si tratta di realizzare un modello puro e astratto, ma di calarla in un contesto concreto e allora di esempi di autogestione ne abbiamo tanti, CS compresi.
Sei morto quando smetti di respirare, fino a che respiri naso-bocca e riesci a tenere la guardia alta stai ancora combattendo.