Quando sicurezza fa rima con censura

Le famigerate “Disposizioni in materia di sicurezza pubblica” (DDL 733bis), meglio note come pacchetto sicurezza, approvate in Senato il 5 febbraio scorso, sono state arricchite da un emendamento (il 50bis) in coda all’articolo che istituisce la schedatura dei senza fissa dimora. Se approvato, l’articolo 50bis (“Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet”) rischia di essere il tentativo più forte di repressione della libertà di espressione ancora possibile su Internet. Un vero e proprio atto di censura.
L’ignobile proposta riguarda i “delitti di istigazione a delinquere o a disobbedire alle leggi, ovvero (…) delitti di apologia di reato, previsti dal codice penale o da altre disposizioni penali” commessi tramite Internet. E prevede che il Ministro degli Interni possa, tramite proprio decreto in seguito a una segnalazione dei giudici, disporre “l’interruzione della attività indicata, ordinando ai fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine”. Il tutto dovrà essere posto in atto, dai fornitori di connettività, entro 24 ore dalla decretazione, pena una multa da 50 a 250 mila euri.
L’articolo viene collegato a una recente non-notizia pompata da tutti i media, ovvero l’esistenza su un noto social network di un gruppo di amici dei mafiosi; se la norma di cui sopra fosse stata già in vigore, il Ministro degli Interni avrebbe potuto imporre anche l’oscuramento di tutto il social network nel caso in cui alla sua richiesta di eliminazione delle pagine interessate fosse stato opposto un rifiuto.
Questo ennesimo giro di vite dimostra che l’intolleranza crescente verso i non allineati si è indirizzata stavolta verso un mezzo di comunicazione attraverso il quale si possono esprimere liberamente le proprie idee: la legge infatti colpisce dei “reati d’opinione” e non certo dei comportamenti più o meno pericolosi per gli altri. Non è la prima volta che il governo, destra o sinistra che sia, prova a mettere il bavaglio a Internet col sistema del blocco dei siti scomodi. Era già successo nel recente passato con i siti di scommesse che non pagano pegno allo stato, con quelli che vendono sigarette senza pagare il monopolio e con i siti “pedopornografici”, e adesso sembra che debba toccare anche a quelli dove si esprimono idee che contrastano con le leggi vigenti.
Attacchi del genere non avvengono certamente a caso: più aumentano le persone collegate in Rete e maggiore è il flusso di comunicazione che producono; più facile diventa esprimere le proprie opinioni davanti a una platea potenzialmente grandissima e maggiore è la necessità che il controllo statale e poliziesco non perda il suo potere repressivo.
Ieri con le leggi fasciste sulla stampa (ancora in vigore), applicate a discrezione contro volantini, manifesti o pubblicazioni scomode e oggi con questa nuova norma indirizzata verso le nuove tecnologie di comunicazione.
E molto probabilmente non è ancora tutto: sempre in queste settimane si sta discutendo sull’emanazione di nuovi provvedimenti contro quelli che scaricano da Internet film e musica senza pagare i diritti d’autore, di come contrastare i programmi che permettono di telefonare quasi gratis e senza essere intercettati e di come impedire qualunque espressione anonima in rete. Dall’altra parte del mondo, intanto, in Nuova Zelanda, stanno per far diventare la dottrina Sarkozy realtà, obbligando gli Internet provider a scollegare dalla rete qualunque utente sospettato di violazione reiterata del diritto d’autore. Per protestare contro questa legge, dal 16 al 23 febbraio è in corso un Internet blackout cui si può partecipare dalle più varie piattaforme.

4 Responses to “Quando sicurezza fa rima con censura”

  1. bug Says:

    http://infofreeflow.noblogs.org/post/2009/02/06/la-censura-ai-tempi-della-crisi

  2. oneplusone Says:

    http://www.youtube.com/watch?v=hnJLiKEECoA

    IlFottutoControlloSociale

  3. oneplusone Says:

    http://www.youtube.com/watch?v=7fPpJ02gXBI

    LaLoroPornoRabbiaOnePlusOne

  4. geppetto'ncazzato Says:

    PRESTO RIPOPOLEREMO LE MONTAGNE,E’ DIVENTATTO TROPPO DIFFICILE VIVERE IN QUESTE CITTA’.NO VAT!!!!!