A parma dopo l'hackit
Parma deve essere una città paesello, uno di quei tanti luoghi della provincia italiana dove la vita per chi fatica ad adattarsi alle regole del campare moderno è tutt’altro che semplice.
Lo scorso fine settimana il collettivo parmense del Mario Lupo, che ha contribuito non poco all’hackit di quest’anno, ha ritentato di occupare lo stabile dal quale erano stati sgomberati nel 2005. La cosa non ha funzionato purtroppo come per l’hackit: cariche, feriti e le 3 persone salite sul tetto del palazzo fermati e lasciati ad attendere il processo per direttissima in carcere.
Non è facile la vita nelle province, non è facile la vita in Italia in questi anni, dove da ogni punto di vista (sociale, politico, culturale) bisogna sputare l’anima per ottenere poco o niente, o peggio botte e denunce.
Un abbraccio a chi ancora ci prova, nonostante tutto.
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