Il potere del linguaggio nel costruire la realtà

Surfando in rete ci siamo imbattuti in questa incredibile notizia: un’azienda produttrice di barattoli e scatole vuote, ma riportanti etichette fantasiose come “rocket fuel”, “massa”, “azoto puro” (un po’ come i nostrani barattoli con scritto “aria di Napoli”) si è vista negare il trasporto da FedEx, azienda multinazionale di logistica, in quanto materiale altamente pericoloso; nonostante il fornitore avesse più volte segnalato e fatto verificare a FedEx stessa che le scatole erano prive di contenuto. Questo è un buon esempio per verificare come nella costruzione della realtà la parola e la scrittura siano a volte più potenti dei fatti stessi.

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  1. Flavio Says:

    Un fantasioso “psicologo new age” americano stava facendo degli studi sull’effetto placebo dei farmaci. Mise in commercio una pasticca di zucchero scrivendo sulla confezione che il principio attivo fosse il “placebo” da usare “contro l’emicrania”. Ne venne sospesa la vendita perchè alcune case farmaceutiche americane non potevano sopportare il fatto che questo “medicinale” venisse descritto come “miracoloso” da loro ex-pazienti passati alla concorrenza. Bastò poco tempo ai giudici americani per sentenziare che non ci fosse ragione per cui quel “medicinale” non potesse essere messo sul mercato, considerando anche il fatto che la posologia era talmente bassa da essere addirittura innocuo per i diabetici, ed infatti ben presto tornò ad essere presente sugli scaffali. L’unica differenza riscontrabile nel prodotto rispetto alla sua prima apparizione sul mercato era la dicitura riportata in etichetta: “Ancora più potente! Formula rinnovata con doppio effetto placebo!”. … Contano le parole e contano le convinzioni che veicolano … Comunque le parole non costruiscono la realtà, ma la percezione soggettiva che ciascuno di noi ha della realtà stessa. Ed è molto meno difficile da realizzare di quanto normalmente non si pensi…

  2. gizero Says:

    > Comunque le parole non costruiscono la realtà,
    > ma la percezione soggettiva che ciascuno di noi ha della realtà stessa.

    eh ma allora la domanda viene spontanea:
    “cos’e’ la realtà”
    e la risposta non puo’ che essere:
    “la realtà non esiste”
    è difficile da digerire ma è così.
    Tutto ciò che definiamo realtà altro non è che una serie di impulsi che ci giungono dai sensi, e che noi ordiniamo secondo date relazioni usando pricipi che la nostra mente ha appreso.
    Schiere di filosofi, neurologi e studiosi della psiche sono abbastanza concordi nel confermare che per ciascono di noi la realtà è ciò che il cervello codifica.

    Per dirla come la direbbe Wittgenstein: “io sono il mio mondo”.