CRITTA! Il nemico ti ascolta…

In questi giorni da più parti si alzano strepiti perché l’ultima (ma solo in ordine di tempo) vicenda di intercettazioni porti a una serie di garanzie rispetto alla privacy, ma sinceramente mi resta difficile credere che qualsiasi legge, decreto o organo più o meno istituzionale possa essere in grado di porci al “sicuro” da intrusioni, controlli e spionaggi più o meno legalizzati: abbiamo una così solida tradizione di servizi deviati e di leggi speciali che sono sufficientemente pessimista.

Nel bene e nel male viviamo qui e di soccombere all’ennesima mutazione del grande fratello non mi va, per cui, memore del prode Arcibaldo ‘Hard’ Tuttle, penso che per iniziare serva un buon grado di consapevolezza degli strumenti che usiamo tutti i giorni. Telefonino, bancomat, carta di credito, ma anche carte di fidelizzazione, raccolte punti, telepass, sconti e chi più ne ha più ne metta…) lasciano tracce: ripeterselo almeno una volta la giorno è già un buon inizio.

Sempre più spesso non è interessante il contenuto di una singola telefonata, quanto piuttosto la rete di frequentazioni, preferenze, desideri, consumi e contatti che ogni singolo ha durante la sua giornata.

In questo la beneamata grande G ha molto da insegnare, ma non mi dilungherò su questo aspetto: mi interessa piuttosto sottolineare che il motto DIY (Do It Yourself) vale anche per una comunicazione personale.

Abbiamo un pacchetto di possibilità, programmi, modalità di sopravvivenza per una comunicazione se non sicura, almeno riservata.

I server indipendenti come il nostro — che cercano costantemente e nel rispetto delle leggi di mantenere un buon livello di crittografia dei dati, unita alla cancellazione dei log e alla minima corrispondenza tra richiedenti originari e servizi attivati — sono solo un primo tassello, ma purtroppo questo non basta… anzi, da sempre spingiamo perché chi utilizza i nostri servizi non si senta troppo al sicuro grazie a un semplice certificato ssl.

La crittografia (gpg) dei dati in locale così come nelle mail (fino a quando ci sarà consentita) è il nodo fondamentale della riservatezza dei dati digitali e il suo utilizzo massiccio rappresenta la soluzione migliore perché occhi e orecchie indiscrete rimangano deluse rispetto alle ultime ricette per il kaos.

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