La tua mail, con Yahoo, non e' in buone mani.

La Yahoo Holdings (Hong Kong) Ltd. ha fornito al Governo cinese i tracciati delle comunicazioni private di Shi Tao, collaboratore di un noto quotidiano finanziario locale,il Contemporary Business News, permettendone di fatto l’identificazione e quindi l’arresto.

Shi e’ stato accusato di aver violato “segreti di stato” contrabbandando informazioni, si presume di ordine finanziario, sicuramente critical.
Shi passera’ probabilmente i prossimi 10 anni dietro le piccole sbarre delle prigioni cinesi, in compagnia di tanti colleghi.

Dettagli da Reporters sans fronteires
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Certo, i cinesi non sono noti per il loro approccio democratico alle questioni di “sicurezza nazionale” (Come si dice di questi tempi) e non e’ la prima volta, ne’ sara’ l’ultima, che giornalisti vengono arrestati e dimenticati nelle celle delle nuove guardie rosse, adesso high-tech.
Ma il governo cinese non e’ il solo a cacciare le streghe e quantomeno non non ha bisogno di fare il piazzista globale di modelli democratici ikea.

La questione, nevvero incresciosa, e’ interessante sopratutto perche’ rende evidente quello che e’ un pezzetto del futuro che gia’ ci circonda e che non riguarda solo i cattivi e ex-comunisti di Hu Jintao.

Yahoo Ltd., come Microsoft (hotmail), Google Inc (Gmail) e tutti le altre Corporations della rete collaborano con le autorita’ del paese dove vogliono guadagnare quote di mercato, siano esse cinesi, americane, indiane o quant’altro.
Non e’ un caso che il governo cinese sia un importante azionista della Yahoo Ltd di Hong Kong.
Come si dice: Paese che vai, usanze che trovi.

Certo e’ che non avrebbe fatto altrettanto notizia se l’arrestato fosse stato, per fare un esempio, un titolare di un blog statunitense che pubblicava notizie riservate relative agli investimenti delle aziende della famiglia Bush nelle questioni di petrolio internazionale. In questo caso, quantomeno, non sarebbe stata la Yahoo Inc ad essere messa alla gogna.
La consegna dei dati e’ infatti una prassi a cui non si sarebbe sottratta, consegnado il nostro teorico blogghista alle solerti autorita’ statunitensi. Non in molti avrebbero avuto da ridire dello stato delle liberta’ dei cittadini americani, ne’ tantomeno si sarebbe urlato con cosi’ tanta naturalezza allo scandalo.

Non lo scopriamo adesso che per garantirsi importanti fette di mercato le grandi aziende dell’IT sviluppano sistemi ad avanzato contenuto tecnologico con lo specifico scopo di violare le liberta’ delle persone, world wide.
E non sono cinesi.

La Cisco Inc, qualche mese fa, venne accusata di aver venduto tecnologie riservate al governo cinese.
La Cisco Inc ha in effetti costruito la piu’ moderna infrastruttura di controllo di comunicazioni mai progettata in Asia, permettendo al moderno PCC di filtrare, selezionare, analizzare in tempo reale tutte le comunicazione dell’enorme popolo cinese, dalle e-mail agli SMS.
Approfondimenti su PI.

Google Inc. e’ al centro delle polemiche dei democratici occidentali per le modalita’ di gestione del proprio servizio e-mail (prendendone una delle tante).
E’ noto che tutto il traffico e-mail effettuato da utenti gmail viene analizzato (contenuto compreso) dai motori di Google che archivia informazioni, costruisce mappe relazionali e studia sistemi dettagliati di advertising personalizzato utilizzando la corrispondenza privata di tutti gli utenti.

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La Microsoft, in Cina, non e’ stata da meno, eliminando i risultati ottenuti dalle ricerche effettuate in territorio cinese, per parole scabrose come: “democrazia”, “liberta’ per Taiwan” e “Falungong”, “diritti umani”,”manifestazione studentesca” ed “indipendenza taiwanese”.

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Tutto questo non deve stupire, in fondo non sono organizzazioni umanitarie.
Ma diventa in effetti difficile pensare che queste grandi signore della rete si sentano a disagio in questo mondo, in patria come all’estero.

Violare diritti, fornire informazioni sensibili, costruire trappole per il futuro, senza preoccuparsi dei diritti dei propri utenti, sopratutto quando la richiesta arriva da qualcuno abbastanza in carne, e’ quello che ognuna di queste aziende e’ abituata a fare, con buona pace della privacy degli utenti, dei diritti civili, delle liberta’ fondamentali e delle Mission accattivanti.

La nostra piccola diatriba con Aruba SPA, anche se dai risvolti meno drammatici, per ora, e’ quantomeno sintomatica della situazione noway back verso cui ci stiamo dirigendo.

Scommettere sulle propria liberta’ puntando sul buon costume, o sulle “Missioni etiche”
delle corporations e’ cosa che decisamente mi sentirei di sconsigliare.

E come forse si intuisce dalla nostra di “mission”, e; il caso di pensare delle alternative.

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