Saravá sotto attacco

Traduciamo e condividiamo da RiseUp
Il server principale di Saravá è attualmente a rischio sequestro da parte della pubblica accusa brasiliana. Questo accade proprio mentre il Brasile sta ospitando Netmundial, una conferenza sul futuro della gestione di Internet. Per ironia della sorte, il Brasile ha recentemente approvato una legge che potrebbe  teoricamente rappresentare una sorta di  “Carta dei diritti” di Internet. Nonostante questo, solo pochi giorni dopo l’approvazione della norma, il procuratore Edilson Vitorelli Diniz Lima ha deciso di chiedere il sequestro del server di Saravá – che ospita gruppi di ricerca, movimenti sociali, liste di discussione e altri strumenti di comunicazione che nulla hanno a che vedere con l’inchiesta in corso.
Fatto ancora più inquietante, la policy sulla privacy di Saravá spiega chiaramente che le informazioni che la pubblica accusa sta cercando non vengono registrate dall’organizzazione. La decisione della magistratura di sequestrare il server anche in assenza delle informazioni cercate sottolinea il vero obiettivo dell’accusa: reprimere il dissenso e ostacolare i movimenti sociali.
La pubblica accusa brasiliana deve interrompere queste attività, che violano direttamente l’articolo 3 del “Marco Civil da Internet”, dove sono espressamente protette la privacy, l’integrità dei dati personali e la libertà d’espressione.
Qui potete leggere il comunicato di Saravá al riguardo.
Aggiornamento: il 28 aprile il pubblico ministero ha sequestrato i dischi di Saravá, causando un down di qualche ora. I dischi erano crittati e comunque non contenevano i dati richiesti, e secondo la legge brasiliana i proprietari non sono comunque obbligati a presentare le chiavi private per decrittarli. La maggior parte dei servizi sono già tornati online.

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