Hackmeeting 2006 : Nerd Pride!

Anche il nono hackmeeting e’ finito. In lista qualche fascistello cerca spazi di visibilita’ sperando di farsi digerire con un trolling esagerato, mentre nell’assemblea plenaria hacker di tutte le eta’ e di tutti i generi incrociano pareri positivi e un grande slancio per il prossimo, decimo (dieci anni!) hackmeeting.

L’hackmeeting di quest’anno ha registrato un clima di cooperazione e di divertimento penso pari solo ai primi due hackmeeting, un sacco di pischelli, un sacco di gente che dava una mano attivamente, seminari interessanti, e gente felice di beccarsi e chiacchierare di mille progetti. Non e’ ancora tempo di una valutazione piu’ organica (anche se gli spunti in assemblea finale ci sono stati e speriamo siano presto riassunti in una sintesi) ma certamente si puo’ dire che questa nona edizione ha ribadito che hackmeeting significa non solo hacking, ma soprattutto politica, autogestione e voglia di costruire un modo diverso di vedere e vivere la realta’ (checche’ ne dicano troll fascisti e vecchi hacker in cerca di gloria sulla carta stampata per meglio pubblicizzarsi con i propri principali con e senza divisa).

Il collettivo di A/I al gran completo si e’ ritrovato in questi giorni all’hm (salvo due ancora in vacanza e un paio di malati di iperlavoro :) e ha pensato che una delle cose meritorie da tramandare ai posteri fossero tutta una serie di eventi che hanno segnato l’equilibrio mentale di tutti i presenti, scatenato valanghe di risate di cuore. Dopo questo preambolo si va a cominciare.


NERD PRIDEIn assemblea quest’anno il termine nerd ha fatto una figura notevolmente piu’ dignitosa che negli altri anni. Gli outing si sprecano.
Un giovane esordisce, per commentare l’organizzazione di quest’anno, con un: “io come nerd mi sono sentito rispettato”. Nerd Pride! e’ la risposta all’unisono dell’assemblea che poi concorda che la presenza femminile e’ stato un duro colpo che ha messo a repentaglio l’equilibrio nerd…. poveracci. A scanso di equivoci il solo hacklab TO ha rifiutato l’ingresso a due signorine che si erano proposte di allietarle con la seguente scusa: “abbiamo paura”.

Il Nerd Pride diventa elemento di valutazione nelle parole di uno degli hacari piu’ attivi quest’anno quando cerca di spiegare perche’ il concerto del venerdi’ era una cosa buona e giusta mentre quello di sabato e’ stato un po’ meno simpatico (nonostante la buona volonta’ dei partecipanti): “scusate, venerdi’ c’erano degli scombinati che mettevano techno, la dance hall era piena e c’erano tutti i nerd che ballavano di nascosto dalle occhiate delle femmine :); sabato
c’era il raggae altissimo e tutti i nerd erano nascosti nelle stanze di sopra; me li hanno spaventati bastardi!”
L’immagine di un branco di nerd dai 14 ai 50 anni nascosti dietro il loro sacco a pelo terrorizzati da un dj set raggae e’ qualcosa di difficilmente immaginabile ma vi assicuro che vi sareste spanciati dalle risate.


NOTORIETA’Un giovane punk dalla faccia acqua e sapone ma con cresta arriva all’hackmeeting sabato alle 8.00 di mattina. Al tavolo di ingresso nessuno lo ferma, e’ troppo presto per gridare: “OBOLO!”.
Si aggira per lo stabile di via buffolara, sosta in cortile, prende coraggio.
Poi determinato si avvicina al tavolo dell’ingresso dove due figuri gonfi siedono decidendo quando andare a fare la seconda colazione (la prima gia’ passata da BEN 20 minuti):
– Mi scusi, lei e’ blicèro?
– Lei chi scusa? Io sì.
La risposta sconcerta il giovane che ferito nei suoi più intimi sentimenti si allontana rintanandosi tra i nerd per il resto della due giorni.


ELETTRICITA’, ACQUA, E ALTRI SERVIZI PRIMARIL’occupazione il primo giorno va che e’ una favola, e subito un po’ di gente si attiva per allacciare elettricita’ e acqua.
Per quanto riguarda l’elettricita’ non c’e’ problema, dato che l’area e’ ancora fornita di una bella 380 in tensione. Un paio di morsetti e magnetotermici a ogni derivazione e siamo tutti felici. Se non fosse che un hacaro scimmiforme dall’indubbio talento ma alle volte dal poco senso del tempismo, quando vede due omini vestiti di blu dell’azienda elettrica non riesce a trattenersi dal mostrare loro il magistrale lavoro di allaccio hacker. Questa cosa consente ai due omini di fare rapporto, aprendo una fase un po’ complicata nella gestione dell’allaccio che si conclude con una notte di veglia a guardia della centralina, sino a che l’allarme non cessa. Mannaggia a cristo degli hacker vanesi :)

Per l’acqua i primi giorni non c’e’ nulla da fare. Si va a taniche da 30 litri.
Ma capite bene che lavare i pavimenti di centinaia di metri quadri, alimentare bagni e cucine per centinaia di persone non e’ una cosa facile una tanica alla volta.
A un certo punto la svolta. Un gruppo misto partenopeo bolognese parmigiano prende in mano la situazione e a colpi di piccone nottetempo disfa la traccia del cantiere che li’ accanto sta rifacendo la strada, vi pone un tubo dell’acqua e poi ricopre la traccia come se fosse nuova.
Nella foga scatta il piano di alzare anche la parte di selciato in mattonelline rosse da esterni pregiati e di interrare il tubo integralmente, ma il folle protagonista di questa ossesisone da picconata viene fermato dalla ragionevolezza hacara degli altri al grido di: “no aspetta, forse dobbiamo interrare altro, vediamo cosa succede!”.
Una volta collegato tutto e’ il momento magico della connessione con il tombino a 12 atmosfere. Prima pero’ il leader della locale iniziativa idrofila decide di sciacquarsi la faccia: si avvicina furtivo al tombino, e accenna ad aprire il rubinetto dello snodo solo per fare uscire due goccine per lavarsi il musino.
Il getto a 12 atmosfere si alza per circa 20 metri in altezza: un geyser portentoso, che il nostro eroe si affretta a interrompere chiudendo il rubinetto… Mentre tira un respiro di sollievo qualche decina di litri d’acqua cadono da 20 metri sul poveretto che finalmente dopo i primi giorni a taniche puo’ farsi una doccia meritata.
A questo punto lasciato da parte ogni pudore per l’allaccio abusivo, si iniziano a tappare le falle che compaiono in tutto l’edificio come piccoli geyser che non danno tregua per tutta una giornata alla squadra idraulica.
Finito di tappare tutto e allacciato il tubo, passa un individuo con una giacchetta gialla del cantiere al quale chiediamo: “e’ un problema il tubo?”.
La risposta e’ perfetta, anche se ci si impiega un po’ ad apprezzarne la sicula garanzia: “quale tubo?” risponde scavalcando in un balzo il tombino da cui sporge una asola ricavata dagli ultimi 2 metri di tubo abusivo arrotolato su se’ stesso. Perfetto, siamo insgamabili :)


L’HM E I GIORNALISTIE’ vero che gli hackmeeting hanno un approccio un po’ primitivo ai giornalisti, ma e’ anche vero che basta saperli prendere. Certo l’attitudine della veterana de La Stampa o del Corriere non aiutano a migliorare i rapporti, ma fortunatamente esistono anche molte eccezioni come Tele Ducato, o Riccardo Bagnato de La Repubblica.

Esistono anche esemplari dell’Homo Sapiens Amanuensis che riescono a tirare fuori tutta la crudelta’ e il sarcasmo dell’Homo Sapiens Tecnicus: una signorina non troppo sciolta viene abbindolata e risulta essere l’unica di questo hackmeeting ad aver portato un collare con un pezzetto di carta con scritto “giornalista attenzione”. La poveretta e’ stata affrontata dal sarcasmo hacaro contro il quale non aveva nessuna protezione: dopo un’ora che nessuno le parlava e la faceva entrare ai seminari, si e’ seduta all’esterno. Alcuni hacari impietositi dalla sua condizione di reietta le hanno detto che poteva levarsi il cartellino che era una stupidaggine. Le sue prime domande ci hanno fatto subito pentire: “ma si puo’ occupare un sito in rete? cioe’ come avete occupato questo posto?” “ma cos’e’ un hacker?”.
Era troppo tardi per suicidarsi, ma siamo sicuri che la serata che ha passato ubriacandosi insieme agli hacari durante il concerto le abbia fatto molto meglio che provare a scrivere un articolo di buona volonta’ ma poca sostanza.

Ma il top lo raggiunge un sedicente giornalista di Mantova. Viene affrontato dal capo indiscusso della Banda del Sarcasmo. Il dialogo e’ all’incirca (virgola piu’ o virgola meno) il seguente. Le maiuscole NON sono un aggiunta di questo vostro umile servo:
– Salve sono un giornalista di Mantova.
– Ah. Lei e’ un Giornalista. Lavora per un giornale?
– Non proprio.
– Ma le e’ stato chiesto di scrivere un articolo?
– No.
– Ma lei scrivera’ un articolo?
– Non so. Forse.
– Ma noi non abbiamo tempo da perdere allora.

La faccia del giornalista e’ impagabile. Preso da misericordia il leader della Sezione Sarcasmo lo accompagna e lo stordisce di nozioni e concetti hacari (e forse anche di fialette puzzolenti). Quando lo riaccompagna all’uscita lo sguardo del tipo e’ sull’orlo della follia.

– Quindi scrivera’ un articolo?
– Penso di si.
– E’ stato interessante
– Si. Si. Ora vado
– Ma e’ sicuro, non vuole restare ancora un po?
– Si. Si. Ora vado grazie.
– Ma e’ sicuro che scrive l’articolo?
– Si. Boh. Non lo so. Mi dica lei.
– Guardi, a noi non piacciono i giornalisti, non abbiamo mica tempo da perdere se poi non ha capito non lo scriva.
– Allora non lo scrivo?
– E mi ha fatto perdere tutto sto tempo?
– Allora lo scrivo.
– Se ne assume la responsabilita’.
– Allora non lo scrivo.
– Beh, allora che e’ stato qui a fare?
– Allora lo scrivo.
– Si ricordi che siamo hackerz.
– Beh, adesso vado. Grazie lo stesso.
– Prego.

Il sorriso del capo della Banda del Sarcasmo e’ un rasoio :)
L’aria abbattuta del poveraccio che lavora a Mantova parla di una impossibilita’ di comprendere quello che ha subito :)


HACARI, SBIRRI, POLITICAGiovedi’ 31 agosto, il giorno prima dell’inizio dell’hackmeeting, con l’area di via Buffolara gia’ gremita di oltre 10 persone e 50 nerd, il prefetto decide di far vedere cosa vale. Convoca un mai sentito prima comitato per la sicurezza e la salute pubblica e redige un ordine di diffida dall’occupare l’immobile.
Il dirigente della DIGOS locale viene a consegnarlo senza troppa convinzione con un atteggiamento della serie “anche io sono un compagno” che fa pisciare addosso meta’ palazzo. L’incipit della discussione e’ da antologia:
“ragazzi ho qui una diffida da consegnarvi, poi lo so che non ve ne fate nulla, ma prendiamoci tutto il tempo che serve per spiegarci per bene”.
Meta’ di noi con in mano un cacciavite e l’altra meta’ con un coltello con ancora la buccia delle patate, lo guardiamo straniti al termine “ci” e al termine “tutto il tempo”.
Alla fine della fiera il signor DIGOS ci dice che lui non puo’ negoziare, ma che il comitato offre due spazi, anche se si rende conto che e’ troppo tardi e che basterebbe una garanzia che lo spazio non diventa occupato permanentemente per tranquillizzare un po’ tutti. Pero’ lui non puo’ negoziare, “ve lo sto dicendo da cittadino che passa di qui per caso”. Con un auto della digos e portando una diffida. Certo.

A seguito di questo, la sezione locale di Rifondazione Comunista decide di venire a rendersi utile all’Assemblea di gestione dell’Hackmeeting quella sera stessa. Il responsabile locale, per sua stessa ammissione interessato all’hacking anche prima di venire da noi la sera, dice che loro storicamente hanno sempre aiutato tutti in tutti i modi perche’ amano essere simpatici.
“Che poi, diciamoci la verita’, il questore, sara’ uno sbirro, sara’ questo sara’ quell’altro, ma e’ sempre un napoletano, per cui si aggiustera’ tutto”.
L’unico partenopeo presente a queste parole cerca di ridursi in dimensioni a quelle di un ragno e di scappare, ma l’esponente che ci vuole aiutare a tutti i costi non molla: “anzi noi del partito siamo cosi’ contenti che siete qui che potremmo farlo tutti gli anni, cioe’, non dovete organizzarlo voi, lo organizziamo noi e voi ci venite, che ne dite?”. La risata e’ fragorosa e senza offesa, ma l’assemblea si scioglie.

Il partenopeo presente viene continuamente apostrofato con un “alla fine, che vuoi, sei sempre un napoletano!”.

Ma il meglio deve ancora venire. Grazie all’attivazione di tutti, il prefetto capisce che la sua operazioncina di immagine non sta andando tanto bene e che staccare 500 nerd dalla tastiera non e’ un impresa che si possa portare a termine con la misera celere di parma. Desiste quindi dalle intenzioni bellicose e con un completo cambio di strategia si offre come paladino dell’hackmeeting.
Il nostro signor DIGOS si presenta la mattina a darci la lieta novella della cessazione dello scassamento di cazzo da parte delle forze dell’ordine:

– bene. si e’ tenuta una seconda riunione e si e’ deciso che non c’e’ nessuna intenzione di intervenire.
– beh, direi che non avevate un’idea di come far schiodare 500 perosne dai monitor.
– no, ma che dice, e’ che capiamo il valore dell’evento!
– certo.
– anzi, se per caso qualche vicino fa qualche scherzo o qualcuno si accoltella qui e passa una volante che vi da fastidio, ci chiamate che la facciamo andare via…
– e il tipo accoltellato?
– beh, vediamo cosa si puo’ fare senza sirene e lampeggianti… vedo di venire io… ma e’ un caso ESTREMO.
– bah…. arrivederci.

Dovete sapere che nelle precedenti due nottate il solito hacaro scimmiforme talentuoso ma con poco spirito di misura in compagnia di altre scimmie tecnofile si sono riusciti a inventare un apparato per sucare la banda di qualche poveraccio per dare connettivita’ all’hackmeeting.
Per due notti si sono recati su un albero al lato della massicciata del treno e hanno insediato due access point collegati a due batterie di emergenza che servivano per fare il ponte wi-fi.
Ripeto l’immagine: due individui vestiti di nero che piazzano un aggeggio su un albero di fianco a un traliccio della milano bologna.

Quindici minuti dopo il precedente colloquio, il signor DIGOS ritorna:
– salve ragazzi scusate ma abbiamo un problema.
– un altra volta, e che cazzo? manco 15 minuti.
– no. vedete, e’ che l’antiterrorismo ha fatto uscire gli artificieri per una cosa che penso sia vostra…

Lo sguardo sul volto di chi sta tenendo questa discussione e’: “artificieri? nostra? noi buoni, ricorda?”

– si tratta di una scatola circuitata nei pressi della ferrovia che stanno per fare brillare, ma ho pensato che fosse roba vostra e allora ve lo sono venuto a chiedere… e’ vostra?
Pensiero: Si? No? Forse?
A labbra strettissime:
– S-si.
– Ah ok, allora li fermo che senno’ la fanno esplodere. Ma cos’e’ ?
Pensiero: e adesso?
– Sa, noi abbiamo una rete interna e usiamo quella scatola per condividere quello che abbiamo con tutti!
– Ah bravissimi. Se ne dovete mettere altre pero’ avvisateci, cosi’ non escono gli artificieri.
– S-si arrivederci.

E fu cosi’ che evitammo di vedere la nostra connessione fatta brillare.

No Responses to “Hackmeeting 2006 : Nerd Pride!”

  1. Vittorio 'vb' Bertola Says:

    lol :-)
    l’anno prossimo giuro che faccio il possibile per venire anche nella fase di pre-hm…

  2. il giovane punk Says:

    io vi ho anche dato 5 €uri…e manco mi ringraziate! brutti acari cattivi (-:
    sono famoso!

  3. Fede Says:

    Date un occhio qui:

    http://www.lastknight.com/2006/09/04/hackit_2006-e-ora-di-un-hacking-moderato/

  4. lord`lambda Says:

    RC e DIGOS
    dehihohu

    Nerds > *

  5. Malaussene Says:

    altri articoli e deliri sull’hackmeeting:

    Links from Technorati:
    http://www.technorati.com/search/hackmeeting

    La stampa:
    http://www.lastampa.it/cmstp/rubriche/girata.asp?ID_blog=2&ID_articolo=424&ID_sezione=3&sezione=Web+Notes

    Fridrik:
    http://www.fridrik.it/blog/hackmeeting-2006-un-flop-di-contenuti/

    The inquirer
    http://it.theinquirer.net/2006/09/allhackmeeting_italiano_google.html

    Enrico Rubboli:
    http://blog.rubboli.it/index.php/2006/09/03/politica-copyright-hackmeeting/

  6. malaussene Says:

    e, sempre per chi ama gli estremi (magari moderati, ma estremi) dimenticato nell’elenco a causa di un copi aincolla, il critico articolo di lastknight.
    http://www.lastknight.com/2006/09/04/hackit_2006-e-ora-di-un-hacking-moderato/

  7. Un* dello staff Says:

    special thanks, perche l’aneddoto lo fa la gente, oltre al gesto…

    special thanks to: il vecchietto in bici.
    Portici Strada Massimo d’Azeglio, una piccola squadra mista
    acari/parmigiani sta attacchinando una mandata di manifesti ristampati
    all’uopo, nel silenzio della notte parmigiana si ode in crescita un
    cigolio che arriva diretto senza fermate intermedie da inizio secolo.
    Gli attacchinatori si girano tutti, con la lentezza che la solennita’
    del momento impone, per trovarsi di fronte a un tizio in bici che avra’
    almeno 100 anni (il tizio, la bici ne ha forse di piu’).
    Silenzio, ma non silenzio imbarazzato, questo lo DOVETE capire, silenzio
    giusto, perche il momento e’ di quelli che meritano la riflessione.

    Vecchietto: “Buonasera signori”
    Attacchinatori: “Buonasera a lei”
    Vecchietto: “Cosa l’e’ che e’ ‘sta roba qui?”
    Attacchinatori: “Un miting di hackerz, il prossimo fine settimana qui a
    parma”

    V.: “…”
    A.: “Un incontro sull’informatica e sulle tecnologie”
    V.: “…”
    A.: “Coi computer, le radio, i seminari”
    V.: “…”
    A.: “…”
    V.: “Ma c’entra mica la politica?”
    A.: “…si..”
    V.: “Allora va bene, bravi!”

    E rimonta su’ e si alontana cigolando. Io non lo so cosa ci aspettavamo
    come “benvenuto”, pero’ personalmente scambio senza remora alcuna 10
    pompini per un vecchietto cigolante. Nel senso che tengo il vecchietto.

    Special thanks to: lo sbirro buono piu’ buono del mondo.
    Che se lo facevamo dire ancora 2 minuti era capace di rivendicarsi che
    in realta’ la lotta armata era la sua via ma che poi purtroppo per
    contingenze parecchio nellamisuraincuistiche e a tratti anche incamaboro
    adesso e’ nella digos.
    Special thanks perche il suo laido giochetto di cercare di dividere gli
    occupanti tra hackmeeting-buoni che fanno la cosa fica e
    parmigiani-puzzoni che invece sono solo un poco parassitari e che
    saranno la causa dello sgombero e’ stato il momento piu’ difficile di
    tutta la 10 giorni.
    Il momento in cui a farsi saltare i nervi c’era da giocarsi tutto e
    abbiamo visto che “tutto” era tanto. Invece chi urlando, chi cacciandoci
    dentro ragionamenti filosofici a forza, chi semplicemente facendo 2
    passi piu’ in la’ (che male che hanno fatto quei passi…) ci siamo
    tenuti in mano la cosa piu’ preziosa che avevamo, e cioe’ che siamo
    partiti insieme e porcoddio insieme arriviamo.

    Special thanks to: il padrone della connettivita’.
    Perche forse questa e’ la dimensione in cui la questione ce la possiamo
    cantare chiara: far passare dal proprio router di casa L’Hackmeeting ha
    un parallelo nella vita reale assimilabile forse (forse) a farsi passare
    in camera da letto un buldozer cingolato infangato.
    Forse non lo saprai mai, ignoto abbonato fastweb, ma un po’ di questo
    hackmeeting l’hai fatto anche tu.
    Se poi ci facevano brillare gli accesspoint e c’era la possibilita’ di
    filmare la cosa avevamo anche il video promozionale DEFINITIVO :)
    Vedremo l’anno prossimo.

    Special thanks to: L’esercito italiano.
    Perche ignaro o meno, non lo sapremo mai, ha portato anch’esso un
    partecipante, e un partecipante talmente RINCOGLIONITO da perdersi i
    documenti nel salone delle feste.
    E talmente CRETINO da fare la faccia stupita quando una compagna alta un
    metro e cinquanta, senza nemmeno urlare, gli ha spiegato indicandogli il
    cancello quale e’ ESATTAMENTE la differenza tra autoritarismo e
    autorevolezza, e la differenza tra la forza delle idee e la forza della
    cazzonaggine in divisa.

    Special thanks to: La scritta staff sulle magliette.
    Perche vederli tutti in fila per un piatto di turtelin con la maglietta
    che a sentire la compagine insurrezionalista doveva minare alle
    fondamenta la credibilita’ dei partecipanti e’ stata la piu’ bella
    risata in faccia al wannabeeismo talebano dai tempi tipo di gandi.

    Special thanks to: La tipa che si e’ fatta la doccia nuda.
    Mo’ che davvero devo spiegare perche?

    Special thanks to: la crostata al cioccolato.
    Perche non sono mai stato eroinomane, ma adesso ho un’idea di quello che
    significa l’assuefazione, e e’ una brutta storia ;)

    Special thanks to: La tizia alla coop.
    Che butta un occhio al carrello pieno di piatti di plastica, bicchieri
    di plastica, sale e vettovagliamento vario, butta un occhio alla mise
    degli spingenti il carrello e fa: “ma siete quelli che occupano qui
    davanti? Gli Hackerz?” e che a risposta affermativa si fa una tirata
    nostalgica su quando era ggiovane e lo faceva anhe lei e che fichi che
    siete, e alla fine paga la spesa.
    Cioe’ esce il portafogli e paga di tasca sua il carrello.
    Ogni altra parola e’ superflua.

    Special thanks to: La giornalista de *@#ӣ$ di Parma
    Che abbiamo visto coi nostri occhi aggirarsi sbronza durante il festone
    di venerdi’ sera accompagnata dalle amichette, poche ore dopo lo scatch
    di essersi fatta mettere l’etichetta al collo per intervistare i nerd
    (NERDPRIDE PORCODDIOO!!)

    Special thanks to: Il trombatore scontento.
    Che si e’ infrattato con la tipa in macchina proprio sotto le serrande
    del posto la notte dell’occupazione. Abbiamo un report completo di tutte
    le manovre della coppia, e alla fine non gliel’ha data. Tra tanti
    pompini tra di noi, walla’ l’unico pulldown di tutto hackit06_.

    Special thanks to: I tizi in macchina che urlano.
    Passavano da via buffolara e urlavano.
    Molti urlavano ciao e via di pugno chiuso.
    Qualcuno urla uno “stronziii…” che il doppler rende infinito.
    [ndr: forse e’ lo stesso di lassu’ alla voce “trombatore scontento”]
    Qualcuno “andate a lavorareee…” che ci ha fatto un sacco ridere.
    Uno in moto “viva il duceeee…” che mannaggia il sampietrino era troppo
    lontano…

    Last but not least:
    Special thanks to: manano e l’atto grosso nel vasino.

    Io lo so che questa cosa del grande passo dell’uomo sulla strada verso
    la liberazione ha inquetato i piu’, ma e’ perche non avete visto. Mica
    che ve ne faccio una colpa, e infatti vi racconto.
    La questione e’ che L’avanguardia fancazzista si e’ presentata a Parma
    il giorno 23, a 5 giorni dal concentramento, e una coppia di SACRI che
    nel frattempo sono diventati mio fratello e mia sorella (se loro sono
    d’accordo, s’intende) si e’ acchiappata l’accollo di mettere a
    disposizione spazi e sostentamento logistico.
    E l’hano fatto in modo completamente commovente, cioe’ non nella
    classica accezione dell’ospitalita’, anche questo bisogna capirlo BENE,
    ma facendo parte della cosa. Completamente.
    Con la camera e la casa che talmente erano accoglienti che metterci
    piedi e’ SEMPRE stato come tornare a casa, con il cibo fatto con l’amore
    perche deve essere buono oltre che tanto, che ti devi alzare contento
    dal tavolo, con la bicicletta a disposizione che poi si rompe e quasi
    ammazza un acaro, con la porta sempre aperta a della gente che nei
    giorni normali scacceresti con la scacciacani, con la voglia di esserci
    e la consapevolezza che quello che fai e’ esattamente quello che serve,
    perche e’ quello che vuoi fare.
    Capite che in questo clima, uno gnomo di 2 anni, alto un cazzo e un
    martello, che dice “tauf guadda graaaandeee!”, e che pianta mezzochilo
    di stronzo nel vasino per la prima volta nella sua vita e’ il paradigma
    assoluto della faccenda. Una cacata ben fatta vale piu’ di mille parole
    nei termini di sbattersi per un mondo migliore.

    Grazie. Grazie davvero.

    Un* dello Staff.

  8. gine Says:

    special thanks alla signora che nei pressi della “Apple network” ha visto girare tre indivdui di brutto aspetto con pc e anntennte luuuunghe e grosse in mano e ci ha detto:
    S-“ma voi siete gli agher?”
    H-“si siamo noi”
    S-“ma ditemi che fate voi agher”
    H-“…”
    S-“Non mi prendete in giro che io so cos’è un agher, ho 10 figli sà”
    H-“…”
    S-“Adesso mi menerete, ma come mai mai voi agher non andate qualche volta anche con quegli altri ragazzi dal papa?”

    buonanotte signora.. ci saluti il papa!

  9. rotfl Says:

    ahahahh sto morendo!
    siete i migliori!

  10. Azzurra Says:

    Beh, non concordo certo con tutta la linea di LastKnight.com (o di matteo Flora, cazzo, perchè sempre questa mania di chiamare le persone con il loro dominio!) ma c’è da dire che le sue affermazioni sono sicuramente ben argomentate e ben motivate.

    Link: http://tinyurl.com/ohaog

    Le sue afferamzioni secondo cui l’HackMeeting sta diventando sempre più un hacktivist-Meeting non sono certo da prendere alla leggera, soprattutto considerando che nell’evento di quest’anno i seminari tecnici erano veramente un numero esiguo (non sto criticando, il tempo era quello che era, sto solamente constatando).

    Mi chiedo se veramente esista tutto questo interesse per l’Hacking inteso come ambiente moderato e scevro da connotazioni di forte politicità. Non lo so, ma me lo chiedo…

    E penso che sia quello che l’autore voleva…

    E se non era così pompini a tutti comunuqe ;)

  11. Come partire con un’idea stabilizzata, e cambiarla strada facendo « Mai paura Says:

    […] Dicevo: un po’ mi fa male, ma un po’ mi rincuora anche. Perché leggendo qui ho capito che soffrivo anch’io della sindrome da ‘punto di vista’. Nel mio punto di vista, partendo dall’idea di software libero per rispettare la comunità, ritengo errato occupare un edificio e cominciare a sbraitare (anche dai muri, non necessariamente a voce) che la polizia dovrebbe essere messa sotto un treno (o similia). In quest’altro punto di vista, si è invece lavorato concretamente per migliorare un pezzo di città e per costruire un meeting. Sempre, cosa che avevo trascurato, partendo da una idea molto simile dalla mia sulla libertà di software. […]

  12. El Blogger's Says:

    ahahah!!!
    Troppo spassoso il resoconto di un* dello staff!
    Grandi.

  13. Joe Oblivian Says:

    E diamo a Cesare quel che e’ di Cesare. Prima che il comitato interramento e piccone si desse ai suoi folli disegni,, la prima sera il tubo era troppo corto, e quindi un hacaro si è dato all’idraulica hacker:
    http://www.fisica.unipa.it/~lavaget/Images/Foto0028.jpg

    E poi non scordiamo il cantiere edile che ci ha gentilmente prestato il badile, senza il quale l’impresa interramento sarebbe fallita

    \section{sesso orale per tutt*}
    Non sapete quanto mi è dispiaciuto partire giovedì. Non sapete quanto sono felice di aver scoperto tanta gente che ha i miei stessi interessi per l’informatica, la mia stessa passione politica e che in definitiva mi ha fatto sentire a mio agio da subito. E inoltre non sapete che piacere è gestirsi uno spazio “da hacari”, senza ante formalità e sbattendosi tutti al 150% per far funzionare le cose al meglio. Specie quando si è abituati allo schifo che si riversa in continuazione dentro ai centri sociali…
    Il prossimo HM non me lo perdo per niente al mondo!

  14. leo Says:

    Ho letto le prime tre righe:
    1) ma che italiano parli?
    2) quelli che parlano di fascisti e non sanno nemmeno dove si trovano non li ho mai digeriti.
    3) quelli che parlano di hacking e ….. lasciamo stare.

    Comincio a pensare che i giovani hacker stiano diventando esattamente cio’ che la TV e gli altri media desiderano che diventino.

    Saluti.

  15. blicero Says:

    Hai letto le prime tre righe di chi?
    Forse sei tu che hai delle difficolta’ nell’uso della lingua italiana.
    Per quanto riguarda i fascisti, se tu non sai dove si trovano io ne ho fin troppa esperienza. Prova a digitare su google Rapporto Antifa. Ti verranno fuori qualcosa come 434 attentati in 20 mesi. Poi se vuoi discutiamo di quanto sono brutti e cattivi gli autonomi, ma secondo me fai prima a stare zitto.
    Quelli che parlano di hacking e cosa? Su su, un po’ di coraggio.

    Secondo me quello che vede troppa TV e poca strada sei tu.

  16. La pupa e il secchione « Daniele Medri Says:

    […] ps2: dopo l’hack-meeting recente arrivano le prime “recensioni”. Ecco, questo è il tipo di geek-nerd che mi piacerebbe vedere in questo reality. Gente seria, mica associati MENSA! tzè.. […]

  17. Daniele Medri Says:

    Dopo aver letto questo post, non potevo che suggerire la candidatura di un “rappresentante” della categoria.

  18. uno qualunque Says:

    blicero, forse meglio se ti tappi la bocca, credo che da “comunista” quale sei, dovresti sapere bene la storia del comunismo (questo lo credo in base a come hai risposto qui sopra). se poi non la sai, prova a chiedere a un ukraino, o un’albanese, o un russo. sicuramente ti parlera’ per esperienza vissuta, “cosa sono i comunisti”. certo i fascisti non sono da meno, ma non credete che i comunisti siano tanto bravi… e ricordate, che fascisti o comunisti che siano, una volta saliti al potere pensano tutti alle proprie tasche!!! purtroppo e’ nella natura umana pensare al proprio bene e non a quello degli altri, cosi come e’ nella natura umana essere avidi, e rendersi quanto piu’ ricchi possibili, perche’ con la ricchezza si ottiene il potere.

    Cmq l’hackmeet era povero di contenuti informatici. spero che l’anno prossimo sia piu’ “informatica” e meno politica, altrimenti non meriterebbe il nome di hackmeeting.

    Speriamo bene, ciao ciao…

  19. VAsh Says:

    Simpatica ressegna dell’evento, solo cala un pochino.
    Da quello che hai raccontato gli Hackerz sembrano una manica di sbruffoni e sono sicuro che invece non sia così. Sopratutto visto il delicato rapporto tra media e mondo hack un approccio diverso e non arrogante e sbruffone ne sarebbe solo andata a vantaggio di tutti, questa sembra proprio un’occasione persa complienti!
    Per quanto riguarda la questione dello sgombero dei locali, si è trattato solo di un atto dovuto. Un amico “sbirro”, che ha assistito a tutte le giornate dell’ HM, mi ha rassicurato sul fatto che non si sarebbe mai proceduto in tal senso.
    La questione è molto semplice, se qualcuno si fà male nei locali dell’HM il responsabile è il padrone dell’immobile, alchè quest’ultimo, per levarsi qualsiasi responsabilità, ha segnalato la cosa in questura col risultato che tutti sapete. Nessuno legalmente responsabile per quello che succede la dentro e nessuno che vi rompe le balle.

  20. Joker Says:

    Si, mi sa anche anche me che sta diventando un buffonemeeting… che tristezza…

  21. leo Says:

    le prime tre righe del post !
    non dove si trovano i fascisti ma gli hacher (b(-l)i(+s)c(+h)ro !!!
    Se gli hacker sono autonomi e linux è di sinistra allora ripasso a windows.
    Vengo dal sessantotto, passando per gli anni di piombo, e di idioti che facevano finta di leggere Carlo Marx (o Nitzsche) ne ho visti tanti.
    Non sono di destra e nemmeno di sinistra. Mi da semplicemente fastidio il bisogno che molti hanno di appicicare le etichette senza saprere nemmeno cio’ che appicicano.
    Volete combattere le ingiustizie, la censura, i DRM, il Trusted computing, ecc ecc ? Fatelo, ma lasciate stare la politica. O meglio, lasciate stare i partiti. Soprattutto quelli che vorrebero tirarvi dalla loro parte.
    Saluti.

  22. uno di quelli che erano li Says:

    Si, visto questa INSULSA mania a fare i ringraziamenti eccomi, ora tocca a me.
    (che poi penso che vengano letti per lo più dalla digoz in cerca di “colpevoli”).
    Indi(media) perciò percui:

    Un ringraziamento al commesso del negozio di elettronica che “gentilmente” e nella sua “abnorme” ignoranza (chissà come diavolo a fatto a trovarsi dall’altra parte del bancone) ci ha “assistito” mentre compravamo componenti per il seminario sull’autocostruzioni di un trasmettitore FM (poi trasformatosi in altro).
    Un grazie per la sua allucinante faccia quando gli abbiamo elencato i componenti che ci servivano.
    Grazie per l’espressione incredula e il semi discorso del tipo:
    EH? MA A CHE VI SERVONO QUESTE COSE?
    CHE VOLETE COSTRUIRE?
    CHI SIETE?
    (e leggendo la maglietta di uno dei due) DO IT YOURSELF?
    E CHE VOR DI?

    grazie!

    Per avermi fatto sentire per un attimo elite nerd.
    Che ci vuole ogni tanto.
    E’ bello sentirsi fuori dagli schemi, dalla noiosa normalità del solito tran tran (il 16 il 16)

    P.S.
    Chi coglie questa citazione vince un bicchiere di sangria del Paguro.

    P.P.S.S.
    Grazie anche al contest di preparazione della saletta per i seminari.
    Il prossimo anno voglio la rivincita, in condizioni di paritaria stanchezza.

  23. blicero Says:

    oh oh, parolone caro uno qualunque.
    peccato per te che non sono comunista, ne altro ista che ti venga in mente per altro. per il resto, non sei degno di una risposta. Speriamo che il mondo la’ fuori sia meno popolato di poveri ignoranti qualunquisti come te un giorno.

    per quanto riguarda quelli che lamentano la bassa qualita’ tecnica dell’evento, penso che come molti hanno detto non abbiano colto il senso dell’hackmeeting. Liberi di fare mille altri eventi diversi e come volete voi, noi ci divertiamo a farlo cosi’ hackaro e schierato. Le indifferenze non fanno per noi.

    per quello che ha fatto il 68, meno male che la signora al supermercato ha pareggiato la tua stupidita’ con la generosita’.

    per quello ossiessionato dagli sbruffoni, fai pure un meeting per very h4x0r 37337, vai facci ridere

    per quello che ha l’amico sbirro, nessuno metteva in dubbio che non ci fosse l’intenzione (per manifesta impossibilita’) di sgomberare il posto, forse ti e’ sfuggita l’ironia del post. Cmq begli amici.

    Mannaggia a cristo, ma mi chiedo, ma solo di deficienti leggono questo post o qualcuno con un briciolo di cervello e’ rimasto anche qui? :)

  24. R* Says:

    ora, blicero, ma perche’ tratti tutti cosi’ male?
    ahaha

    questo e’ l’unico post con un po’ di vita degli ultimi mesi…
    ignoare le cose inutili e’ meglio!
    ;)

  25. Ermak Says:

    Oibo’, ho partecipato da spettatore a questo hackmeeting (di sabato) e a quello di genova e sono un “profano”. Btw, un evento chiamato hackmeeting con 80% politica e 20% informatica non ha convinto neanche me. Perché non lo si chiama hacktivism meeting a questo punto? Come dite? Chi cazzo sono io per poter consigliare a voi di cambiare nome all’evento? Bhe in effetti ok…. pero’ che palle questi mondiali quando non potevo dire forza italia in pace :-)
    Il nome dell’evento è importante e organizzarne un altro apolitico che tratti di informatica, hacking, elettronica o quello che volete purché sia tecnico e non poterlo chiamare hackmeeting non è propriamente il massimo. L’hackmeeting dovrebbe essere l’hackmeeting eh! O almeno io credo che nella mente della maggior parte degli informatici d’italia dovrebbe essere questo, altrimenti non si spiegherebbero le critiche sparse qua e la sul web. Ora vi saluto: Ciao.

  26. leo Says:

    >>Mannaggia a cristo, ma mi chiedo, ma solo di deficienti leggono questo post o qualcuno con un briciolo di cervello e’ rimasto anche qui?

    La pretesa che le proprie idee siano migliori di quelle degli altri è stata cusa delle piu’ grandi sciagure del genere umano !!
    Parlo da osservatore esterno e quello che vedo è un manipolo di ragazzi con idee anche giuste ma con attegiamenti completamente sbagliati.
    La preoccupazione è quella che gli attegiamenti esagerati finiscano per oscurare le idee agli occhi della pubblica opinione. Sappiamo tutti quanto le libertà digitali siano fondamentali per il futuro di tutti, ma difenderle come volete fare voi è controproducente.

  27. Si, però... Says:

    si dice Reggae, non Raggae, per dio…

  28. blicero Says:

    Mi continua a sorgere un dubbio: non e’ una questione di idee migliori o meno, e’ questione di idee o meno.

    L’hackmeeting si chiama cosi’ perche’ la valutazione che sia 80/20, 100/0, 40/60 e’ una valutazione opinabile. Nelle sue diverse edizioni l’hackmeeting ha visto molto sia di politico che di tecnico. Esistono altri eventi con altre caratteristiche, ma guarda caso nessuno da a chi vi partecipa la scossa di desiderio che l’hm sa dare. Non capisco perche’ dovrei abdicare il nome di una cosa che e’ nata 10 anni fa, sulla base del fatto che qualcuno ritiene che non sia abbastanza hack. E’ come se io chiedessi a webbit di non chiamarsi webbit perche’ non c’e’ abbastanza networking… Sarebbe sensato?

    Per arrivare all’ultimo intervento: descrivimi gli atteggiamenti sbagliati e il “come vogliamo difendere” le liberta’ digitali. A me tutti questi discorsi mi sanno solo di qualunquismo e di finta equidistanza, un atteggiamento che sta consegnando generazioni intere di persone all’inerzia davanti alla tv, alle sfighe, alla precarieta’ e via dicendo.

    Concludendo: ma questo blog lo legge qualche persona che la pensa come autistici? O stiamo cannando target ? :)

  29. io Says:

    Premettendo la mia non partecipazione all’hackmeeting di Parma.

    Hackmeeting ha un “manifesto”, da questo e da passate edizioni ho dedotto una cosa, Hackmeeting lo si fa non viene fatto (questo no il senso della scritta staf ?) . : )
    Indy per cui :
    – A chi si lamenta del livello tekno/hakaro “I seminari proponili/costruiscili, nessuno e’ obbligato a tenerli, ci sono persone a cui non piace parlare cosi tipo platea, forse preferiscono parlare a mo’ di tenda dei suki, forse voglino prendere il sole, forse vogliono fumarsi una canna, leggere un libro, vedere un anime/film. SODDISFA I TUOI BISOGNI (es .Linus ha scritto GNU/Linux perche’ l’emulatore che usava gli faceva skifo)”
    – A chi si lamenta della politica “HACKMEETING E’ AUTOGESTIONE. Quando si adotta questa pratica si pratica la politica (quella con la P non penso appartenga ad A/I,Hackmeeting.org,ECN ecc ecc). Antifascista, Antirazzista, Antisessista e Antiqualinquista sono per me ottimi pilasti su cui edificare”.

    Ah dimenticavo ANTIFASCISTA != COMUNISTA, l’antifascismo non implica il comunismo.

    Dispiace non esserci stato, ora lavoriamo per il prossimo : )

  30. io Says:

    dopo edificare ci va IMHO!

  31. Spawn Says:

    Infatti chi si lamenta poteva pure intervenire o organizzare un seminario e fornire a tutti un po’ della sua immensa sapienza.
    …A proposito come si calcola la percentuale di politica all’interno di un hackmeeting???…No perche’ io sto studiando analisi ma ancora non mi capita sottomano la formula per farlo…
    cmq ragazzi che vi lamentate del basso livello tecnico e della troppa politica fate un hackmeeting 1337 che me lo vengo a vede’ sicuramente, almeno potro’ diventare un 31337 h4X0R pure io

    bella per IO gran post :D

  32. Elettrico Says:

    http://www.sinfest.net/comikaze/comics/2006-08-14.gif

  33. cesco Says:

    premetto che mi spiace nn aver partecipato al meeting, ma per motivi di ordine pubblico nn sono pututo venire.

    volevo solo precisare che linus ha scritto “solo” il kernel linux, il progetto GNU nasce da Stallmann nell’84 con l’insostituibile compilatore gcc se nn erro! :D

    ma gia che ci sono…
    leggendo qua è la mi sembra di aver capito che molti lamentano la carenza di aspetti tecnici, trascurati per quelli politici. perchè costoro nn partecipano all’organizzazione l’anno prossimo e lo tengono loro un corso su ciò che sanno?
    Ma forse si ha un pò esagerato, credo. Il tema informatico nel 2006 (e anche prima) è ormai inevitabilmente legato alla politica (non partitica). se l’informatica ha raggiunto l’ampiezza che ha oggi è anche e soprattutto grazie a eventi come questo ,che nn si ripropongono solo di fare corsi di proggettazione di kernel o costruzione di microchip (esempi per dire:”temi tecnici”), ma anche di sensibilizzare la gente interessata a temi piu generali come il Free Software e l’uso di internet.

    concludo ringraziando chi si è sbattuto a tirare su il tutto senza chiedere nulla. e chi deve fare inutili critiche, il prossimo anno si compri un tutor cisco che così siete sicuri che tratta solo argomenti tecnici!

  34. m4yM Says:

    complimenti A tutti quelli che hanno scritto su questo post e sopratutto all’otganizzazione dell’hackmeeting che dai racconti e dalle foto sembra essere andato molto bene, il racconto iniziale è divertentissimo!!!
    hackit07, non mancherò (anche se mi sto ancora mordendo i gomiti xkè nn sono potuto venire).

    P.S: mica xkè siamo nerds allora nn facciamo politica…anzi, antifascisti sempre
    P.P.S.: blicero non te la prendere, ce n’è di gente “strana” , fortunatamente le lotte vanno avanti anche senza di loro

  35. smilzo Says:

    muoversi autonomamente per le liberta’ digitali di tutti, cercare di sconfiggere le lobbies del potere digitale nel campo informatico e’ un atto politico. pure se lo fa un fascista, una suora o un comunista.
    attenzione ad attribuire la parola comunista cosi’ facilmente a tutti quelli che partecipano al “movimento”.
    se agire significa essere comunisti, beh, il concetto di comunista e’ stato traviato e ok, forse se universalmente si accetta questo cambiamento, allora un sacco di persone possono cominciare a ritenersi comunisti. ma questa e’ follia, lasciamo le cose come stanno.
    piu’ seminari tecnici?
    prego, farsi avanti, non la vedo cosi’ chiusa questa organizzazione dell’ hackmeeting. ero li, e per partecipare all’ organizzazione era un attimo, bastava per esempio prendere la scopa in mano… beh, magari si puo’ fare anche altro, ma se qualcuno considera da comunisti l’autogestione che comporta pure l’auto pulirsi, continua a sbagliarsi sul concetto di comunista e forse dovrebbe incominciare a farsi il bidet da solo.
    howto, presentazione di progetti… wshop aperti, contenstabili, discutibili…
    o si rosica perche’ non si e’ tra gli organizzatori (e’ un attimo parteciparce) o perche’ non e’ il tipo di hackmeeting che un anti-comunista ha in testa.
    non ci vuole tanto a farne un altro.
    ok, non c’e’e nemmeno il diritto d’autore della parola, ma sia chiaro, non conviene nessuno fare un hackmeeting in un altra formula con lo stesso nome.
    insomma pippe, pippe, pippe.. ma non sara’ l’anonimato che porta le persone a fare facili conclusioni, poco spesse, ceh sembrano le provocazioni di un bambino invidioso di non avere il giocattolo piu’ bello e nemmeno il diritto di averlo per se, suo… non so….
    speriamo di no.
    cmq rizomatico, senza sponsor.. si ok le scritte, quello che vuoi, ma non puoi fermarti a quello… fermati davanti a un dhcp umano, ceh non hai mai visto altrove, che lo fa gratuitamente, per una comunita’ riunita appositamente per fare un hackmeeting, che magari non e’ chiaro cosa voglia dire, ma chiedere e’ lecito.
    e non davanti a un monitor, non via irc o lasciando un post su un forumo chissacche’..
    ma di persona. voci e visi che interagiscono.
    magari ci scappa pure un amore.
    eddai….

  36. HackIt_2006: è ora di un Hacking Moderato? 0 LastKnight.com - Matteo Flora Says:

    […] metodi, non le persone) delle Cavallette hanno rilasciato un approfondito e sicuramente illuminante commento alle giornate di HackMeeting . Mi sembra più che corretto referenziarlo perchè possiate vedere […]