Hai viaggiato in USA? Qual'è il tuo Terror Score?

Negli ultimi quattro anni, attraverso un sofisticatissimo sistema di schedatura e monitoring, i governo USA ha assegnato ad ogni viaggiatore americano e straniero che ha varcato i suoi confini, un punteggio denominato Terror Score. Una sorta di pagella antiterrorismo ricavata dall’analisi della tipologia di viaggio, di biglietto, il luogo di partenza e di arrivo, la modalità di pagamento, i viaggi passati e persino le preferenze sul posto scelto per il viaggio o il cibo ordinato.

Il ministero conserva le informazioni raccolte per 40 anni, e vieta di vederle. In compenso è a disposizione delle forze dell’ordine, del congresso, delle autorità locali, delle imprese e persino dei governi alleati. L’automatic targeting system fino a pochi giorni fa era un programma segreto. Fu introdotto pubblicamente nel 2002 per le merci, ma fu poi esteso di nascosto ai passeggeri.

Secondo David Sobel, avvocato dell’Electronic Frontier Foundation, è probabilmente il sistema di schedatura più invasivo mai attuato da un governo in termini di numero di persone coinvolte.

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  1. R* Says:

    da Cryptogram:

    Se avete fatto viaggi all’estero di recente, siete stati oggetto
    d’indagini. Vi è stato infatti assegnato un punteggio che indica il tipo
    di minaccia terroristica che rappresentate. Tale punteggio viene
    utilizzato dal governo per determinare il trattamento che riceverete al
    vostro ritorno negli Stati Uniti e anche per altri scopi.

    Volete conoscere il vostro punteggio? Non potete. Siete interessati a
    sapere quali informazioni sono state usate? Non potete saperlo. Volete
    togliere il vostro nome o chiarire equivoci nel caso siate stati
    inseriti erroneamente in un’altra categoria? Non è possibile. Volete
    sapere quali tipi di regole vengono impiegati dal computer per
    giudicarvi? Anche questa informazione è segreta. Stesso dicasi per il
    quando e il come verrà utilizzato tale punteggio.

    Le agenzie di frontiera statunitensi hanno tacitamente impiegato questo
    sistema per parecchi anni ormai. Denominato Automated Targeting System,
    ossia sistema automatico di controllo, esso assegna un “profilo di
    rischio” alle persone che entrano o lasciano il paese, o che praticano
    attività di importazione/esportazione. Questo punteggio, e le
    informazioni utilizzate per stabilirlo, possono essere condivisi con le
    autorità federali, statali, locali e persino con governi stranieri.
    Possono venire usati se state cercando un impiego governativo, o se fate
    richiesta di sovvenzioni, autorizzazioni, contratti o altri benefici.
    Possono essere passati a organizzazioni non-governative e/o a privati
    durante un’indagine. In alcuni casi sono ottenibili da fornitori
    privati, anche quelli che non si trovano negli Stati Uniti. E verranno
    registrati per quarant’anni.

    Di questo programma si conosce ben poco. Le sue linee basilari sono
    state divulgate dal Federal Register in ottobre. Sappiamo che il
    punteggio si basa in parte sui dettagli del vostro registro di volo (di
    dove siete, come avete comprato il biglietto, dove siete seduti, se
    avete fatto richieste particolari per il pasto) o sui registri della
    motorizzazione, insieme a informazioni ricavate dalla fedina penale, da
    watch list e da altri database.

    Molti gruppi sostenitori delle libertà civili hanno definito questo
    programma “kafkiano”. Personalmente, la cosa che più mi infastidisce di
    esso è che sia un totale spreco di denaro.

    L’idea di dare in pasto a un computer un ristretto insieme di
    caratteristiche, per ottenere una sorta di divinazione sulle eventuali
    inclinazioni terroristiche di un individuo, è a dir poco farsesco. La
    scoperta di una trama terroristica è frutto di intelligence e
    investigazioni, non dell’elaborazione dei dati di ognuno su larga scala.

    Inoltre, qualsiasi sistema di questo tipo produrrà una tale quantità di
    falsi allarmi da risultare assolutamente inutilizzabile. Nel 2005
    Customs & Border Protection ha esaminato 431 milioni di persone.
    Presupponendo un modello non realistico in grado di identificare
    terroristi (e innocenti) con una precisione del 99,9%, rimarrebbero
    431.000 falsi allarmi ogni anno.

    In realtà il numero di falsi allarmi sarà ben maggiore. La no-fly list è
    piena di imprecisioni: tutti abbiamo letto di individui innocenti
    chiamati David Nelson che non possono volare senza prima venire
    sottoposti a vessazioni per ore e ore. Anche le informazioni delle linee
    aeree abbondano di errori.

    Le probabilità che questo programma venga implementato in sicurezza e
    con un’adeguata protezione della privacy sono scarse. Lo scorso anno ho
    partecipato a un gruppo di lavoro governativo per valutare la sicurezza
    e il livello di privacy di un programma simile sviluppato dalla
    Transportation Security Administration, chiamato Secure Flight. Dopo
    cinque anni e un investimento di 100 milioni di dollari, tale programma
    non è tuttora in grado di eseguire il semplice compito di confrontare
    una lista di passeggeri con le informazioni delle watch list
    antiterrorismo.

    Nel 2002 è venuto alla luce un ennesimo programma, chiamato Total
    Information Awareness, mediante il quale il governo avrebbe raccolto
    informazioni su ogni cittadino americano e gli avrebbe assegnato un
    profilo di rischio terroristico. Il Congresso trovò l’idea talmente
    aberrante che congelò i finanziamenti al progetto. Due anni dopo, e
    ancora una volta lo scorso anno, il Congresso ha bandito anche Secure
    Flight, a meno che non sia in grado di superare alcune prove di
    accuratezza e protezione della privacy.

    Infatti si può dire che l’Automated Targeting System è altrettanto
    illegale (cosa che è stata fatta notare di recente da alcuni membri del
    congresso); tutti i progetti legge di stanziamento del Dipartimento per
    la Sicurezza Nazionale proibiscono specificamente al dipartimento
    l’utilizzo di sistemi di profiling su persone non appartenenti a watch
    list.

    Vi è qualcosa di anti-Americano in un programma governativo che sfrutta
    criteri segreti per raccogliere dossier su persone innocenti e condivide
    tali informazioni con varie agenzie senza la benché minima supervisione.
    È il genere di cosa che ci si aspetterebbe dall’ex Unione Sovietica o
    dalla Germania dell’Est o dalla Cina. E non ci rende più sicuri contro
    il terrorismo.

  2. R* Says:

    Articoli a riguardo:
    < http://news.yahoo.com/s/ap_travel/20061208/ap_tr_ge/travel_brief_travel
    er_screening> oppure < http://tinyurl.com/yygbda&gt;
    < http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2006/11/02/AR20061
    10201810.html> oppure < http://tinyurl.com/yl92on&gt;
    < http://www.ledger-enquirer.com/mld/ledgerenquirer/news/local/16196947.h
    tm> oppure < http://tinyurl.com/y7lbnp&gt;

    La pubblicazione del Registro Federale:
    < http://edocket.access.gpo.gov/2006/06-9026.htm&gt;

    I commenti dei gruppi sostenitori delle libertà civili:
    < http://www.epic.org/privacy/pdf/ats_comments.pdf&gt;
    < http://www.eff.org/Privacy/ats/ats_comments.pdf&gt;
    < http://www.aclu.org/privacy/gen/27593leg20061201.html&gt;
    < http://www.epic.org/privacy/travel/ats/default.html&gt;
    < http://www.epic.org/privacy/surveillance/spotlight/1006/default.html&gt;

    Il profiling antiterroristico automatizzato:
    < http://www.schneier.com/essay-108.html&gt;
    < http://www.schneier.com/essay-115.html&gt;
    < http://www.newyorker.com/fact/content/articles/060206fa_fact&gt;
    < http://www.cato.org/pub_display.php?pub_id=6784&gt;

    No-fly list:
    < http://alternet.org/story/42646/&gt;
    < http://www.aclu.org/safefree/resources/17468res20040406.html&gt;

    Secure Flight:
    < http://www.schneier.com/blog/archives/2005/07/secure_flight.html&gt;

    Total Information Awareness:
    < http://www.epic.org/privacy/profiling/tia/&gt;

    Il sistema ATS potrebbe essere illegale:
    < http://hasbrouck.org/IDP/IDP-ATS-comments.pdf&gt;
    < http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2006/12/08/AR20061
    20801833.html> oppure < http://tinyurl.com/u2j9s&gt;
    < http://www.wired.com/news/technology/0,72250-0.html&gt;
    < http://www.ledger-enquirer.com/mld/ledgerenquirer/news/local/16196947.h
    tm>
    < http://leahy.senate.gov/press/200612/120606.html&gt;

    Questo articolo, senza i link, è stato pubblicato in Forbes.
    < http://www.forbes.com/forbes/2007/0108/032_print.html&gt;
    Forbes ha anche pubblicato una confutazione di William Baldwin, anche se
    non sembra confutare nessuno dei punti principali. “Ecco una strana
    divisione del lavoro: un consulente di dati aziendali vuole una maggiore
    apertura, mentre un giornalista è a favore di una maggiore segretezza”.
    È strana solo per chi non comprende la sicurezza.
    < http://www.forbes.com/forbes/2007/0108/014.html&gt;