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La sicurezza non è un crimine

venerdì, Gennaio 9th, 2015

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Seguiamo con preoccupazione l’evolversi di una brutta vicenda in Spagna. Dal 16 dicembre 2014 7 persone sono in custodia cautelare in carcere ed altre 4 indagate tra le città di Barcellona, Madrid, Sabadell e Manresa. Sembra il copione di un film già visto: una accusa di associazione terroristica di stampo anarchico, perquisizioni all’alba -anche nella storica occupazione della Kasa della Muntanya-, sequestri di libri, agende, cellulari e dischi fissi, e la fastidiosa sensazione che sul banco degli imputati ci siano delle idee piuttosto che delle persone.

Quel che è originale, e ancora più fastidioso, è che tra le motivazioni del giudice per la custodia cautelare, tra gli “indizi” che dovrebbero dare fondamento all’ipotesi che effettivamente esista tale organizzazione e che veramente essa abbia finalità eversive, c’è niente meno che l’uso di caselle di posta sicure, in particolare quelle dei server di Riseup. Così in un tempo in cui le agenzie di sicurezza e le forze di polizia di mezzo mondo violano sistematicamente il diritto alla riservatezza e alla comunicazione libera e mettono in pericolo le basi stesse del funzionamento di Internet, c’è chi crede che utilizzare protocolli standard di sicurezza e riservatezza sia un segnale dell’esistenza di un progetto eversivo. Terrorista è chi difende i propri diritti elementari, non chi li ha violati sistematicamente per anni.

Già avevamo avuto notizia che in certe parti del mondo particolarmente sensibili l’utilizzo di caselle di posta di Riseup fosse considerato un indizio di criminalità. Che questa cosa succeda in un paese dell’Unione europea e che comunque si estenda ci preoccupa enormermente – anche se forse non ci coglie del tutto di sorpresa. Però non abbiamo intenzione di restare zitti mentre un progetto affine e simile al nostro, qual è Riseup, viene additato come il marchio degli untori. Denunceremo e contrasteremo questa interpretazione del diritto alla privacy con tutte le nostre forze e capacità.

Riportiamo il comunicato originale di Riseup tradotto, così come rimandiamo a un ottimo comunicato di OffTopic Lab (e altri) che spiega il contesto in cui è avvenuta questa operazione di polizia.

La sicurezza non è un crimine

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